«Il 15 settembre dello scorso anno – ci scrive Nicola Torre, persona con disabilità in carrozzina di Sarzana (la Spezia), che fa frequente uso dei treni in autonomia – volevo partecipare insieme a mia madre alla Seconda Conferenza Regionale Toscana sulla Disabilità, e per questo abbiamo raggiunto Firenze con uno dei nuovi elettrotreni denominati Jazz».
«Si tratta – prosegue Nicola – di un bel convoglio sia internamente che esternamente, dotato di telecamera, con “carrozza disabili” inclusiva in mezzo agli altri viaggiatori, a centro treno e innovativa, perché dotata di pedana a scomparsa. Sul convoglio, però, appena entrati, dopo lo stupore iniziale, io e mia madre ci siamo chiesti come fermare la carrozzina manuale, non essendoci né ganascia, né maniglia e nemmeno una cintura. Nessuno del personale dell’assistenza quel giorno ha saputo come bloccarmi e così all’arrivo in stazione a Firenze. Ebbene, non essendolo venuto a sapere nemmeno adesso, molti mesi dopo, lo sa per caso qualcuno che abbia utilizzato Jazz in carrozzina?».
Un quesito più che legittimo, che facciamo nostro e che giriamo ai Lettori. (S.B.)
L’indirizzo di Nicola Torre è mmoruzzo@alice.it.