«È passato poco più di un anno da quando abbiamo presentato E ora non mi rinchiudere, primo Manifesto per la vita libera delle persone con disturbi mentali e disabilità intellettiva, contro il rischio di una nuova istituzionalizzazione [lo si legga anche nel nostro giornale, N.d.R.]. Fu una giornata importante, perché sebbene fosse nata per lottare contro la nascita di nuovi istituti, si è rivelata un momento alto in cui le idee si sono rimesse in cammino anche in questo nostro territorio e questo è stato possibile grazie a tutte le persone, a tutti i cittadini, non solo disabili e associazioni, che si sono uniti a noi».
Lo si legge in una nota dell’Associazione Autismo Toscana, presso la quale, il 27 febbraio 2016, era stato appunto presentato il citato manifesto E ora non mi rinchiudere, con l’adesione della stragrande maggioranza delle organizzazioni toscane impegnate in tale settore, tra cui anche la FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
«In quest’anno – prosegue la nota – abbiamo percorso molta strada insieme e molte sono state le iniziative che abbiamo realizzato. Impossibile elencarle tutte, ma certamente non possiamo non ricordare la presentazione del Manifesto il 6 giugno a Trieste, a San Giovanni, luogo della memoria ed ex manicomio, il convegno La persona disabile fra uguaglianza e libertà: dalla legge alla vita, svoltosi a Fucecchio (Firenze) il 28 ottobre, e da ultimo, cronaca di questi giorni, l’Audizione presso la Terza Commissione del Consiglio Regionale Toscano (Sanità e Politiche Sociali), con la presentazione del documento Per la libertà delle persone con disabilità, contro ogni ipotesi di reistituzionalizzazione [anche di questo si legga nel nostro giornale, N.d.R.]».
«Dobbiamo dire per altro – viene poi sottolineato da Autismo Toscana – che ancora oggi non abbiamo nessuna vittoria da festeggiare: a Pisa [a San Giuliano Terme, N.d.R.] l’istituto per disabili per 100 persone è stato costruito, sebbene sia privato e la Regione non abbia ancora concesso la convenzione; a Empoli il progetto del Polo della Disabilità è fermo, e non ci sono segnali né di avanzamento né di arretramento. Nessun trionfalismo, quindi, tutt’altro. E tuttavia, dobbiamo avere la consapevolezza che intorno a questa battaglia si stanno aggregando molte Associazioni, la quasi totalità delle Associazioni toscane, che sono state continuamente, a tamburo battente, con costanza, sulla stampa, sui social, nelle istituzioni, con tutti i mezzi di partecipazione possibile».
«Continuerà a livello locale – conclude la nota – la battaglia insieme contro la neoistituzionalizzazione, e soprattutto la costruzione di nuove dimensioni di vita in cui la libertà sia l’unico vincolo da rispettare. In tal senso, da parte nostra, stiamo lavorando a un progetto di fattoria sociale fondata sul lavoro e sugli affetti. La speranza e l’ambizione, dunque, è che questa battaglia torni ad essere una questione politica, e che i diritti delle persone con disabilità possano essere affermati come diritti non negoziabili, resi esigibili, ossia tradotti in opportunità di vita. Ancora in cammino con forza e coraggio». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@autismotoscana.it.
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