LEA, ovvero “L’Eterna Attesa”

«Se sbandierare ripetutamente la “conquista dei nuovi LEA” può tornare utile a fini elettorali, gli aspetti tecnici irrisolti fanno slittare continuamente in avanti le scadenze definite, tanto da attribuire all’acronimo LEA un diverso e inquietante significato, ovvero “L’Eterna Attesa”»: lo dichiara il Presidente della Fondazione GIMBE, rilevando tre rilevanti criticità - a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo Decreto,non ancora avvenuta - che continuano a rendere un “miraggio” l’effettiva applicazione dei “nuovi LEA”, i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria

Viso di uomo con mano sul volto ed espressione di sconforto«Dall’analisi delle attività istituzionali relative ai LEA Sanitari (Livelli Essenziali di Assistenza), emergono tre rilevanti criticità: la mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) sui “nuovi LEA”, l’inaccettabile ritardo del report Adempimento mantenimento dell’erogazione dei LEA attraverso gli indicatori della griglia LEA relativo al 2014 e il silenzio assordante calato sul nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria».
A denunciarlo in una nota è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, valutando i dati prodotti dall’Osservatorio sulla Sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale di quest’ultima, avviato lo scorso anno – come avevamo segnalato anche nel nostro giornale – nell’àmbito della propria campagna Salviamo il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

A proposito della prima criticità evidenziata, «fatta eccezione per il tardivo invio alle Camere – viene sottolineato da GIMBE – l’iter burocratico del DPCM sui “nuovi LEA” non ha subìto particolari ritardi dopo la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato: accordo in Conferenza Stato-Regioni il 7 luglio 2016, invio al Ministero dell’Economia e Finanza il 14 luglio e conferma vaglio il 29 luglio; quindi il 9 novembre invio alle Camere per esame nelle Commissioni Parlamentari, che hanno rilasciato il loro parere il 14 dicembre; firma del presidente del Consiglio Gentiloni il 12 gennaio di quest’anno e registrazione alla Corte dei Conti il 3 febbraio. «Considerato che il Ministro aveva presentato alle Regioni la documentazione sui “nuovi LEA” il lontano 4 febbraio 2015 – puntualizza Cartabellotta – dopo oltre due anni la mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non è più da imputare a ritardi istituzionali, quanto a carenze tecniche: infatti, i nuovi Nomenclatori Tariffari (specialistica ambulatoriale e protesica) non sono ancora disponibili. Per altro, secondo le scadenze definite il 21 gennaio scorso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, la Commissione LEA avrebbe dovuto formulare entro il 28 febbraio la proposta di aggiornamento per l’anno 2017 ed entro il 15 marzo – ovvero domani – adottare il relativo provvedimento, che paradossalmente non è ancora legge dello Stato!».

Per quanto poi riguarda il report sull’Adempimento mantenimento dell’erogazione dei LEA, attraverso gli indicatori della “griglia LEA” (strumento principale per il monitoraggio e la verifica dell’effettiva erogazione delle prestazioni), esso viene pubblicato annualmente dal Ministero della Salute per documentare appunto l’adempimento delle Regioni ai LEA e identificare quelle rinviate al Piano di Rientro.
Ebbene, in questo caso l’Osservatorio di GIMBE rileva un inaccettabile ritardo nella pubblicazione degli ultimi due adempimenti. «Solo ieri, 13 marzo – sottolinea infatti Cartabellotta -, sono state pubblicate le performance regionali sui LEA relative al 2014, con un report datato giugno 2016, mentre per quelle relative al 2013, il report datato luglio 2015 è stato reso pubblico il successivo 12 novembre».

Rispetto infine al nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria, la Direttiva Generale 2016 per l’attività amministrativa e la gestione del Ministero della Salute aveva sancito che «in accordo con quanto riportato nel Patto per la Salute 2014-2016, si prevede di aggiornare il sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria, definendo un’adeguata e condivisa metodologia. L’obiettivo è quello di ottenere un sistema unico di monitoraggio, incentivazione e valutazione della garanzia di erogazione dei LEA rivolto a tutte le Regioni e le Provincie autonome».
Le stesse parole sono state poi integralmente riportate nell’Atto di Indirizzo 2017 del Ministero della Salute, ma del nuovo sistema di garanzia a oggi è nota solo l’architettura, da cui emerge che i tre livelli (Prevenzione, Assistenza Distrettuale e Assistenza Ospedaliera) dovrebbero essere monitorati attraverso un set multidimensionale di indicatori: efficacia e appropriatezza clinica, efficienza e appropriatezza organizzativa, sicurezza, equità sociale. «Per quale ragione – chiede dunque a questo punto il Presidente di GIMBE – si sono completamente perse le tracce di questo importante strumento che rappresenta il tanto atteso superamento della “griglia LEA”?».

«Considerato che i LEA rappresentano le fondamenta della sanità pubblica – conclude Cartabellotta – chiediamo al Governo e alle Regioni una roadmap definitiva e credibile rispetto alle criticità da noi rilevate. Se infatti sbandierare ripetutamente la “conquista dei nuovi LEA” può tornare particolarmente utile a fini elettorali durante un “Governo di circostanza”, gli aspetti tecnici irrisolti fanno slittare continuamente in avanti le scadenze definite, tanto da attribuire all’acronimo LEA un diverso e inquietante significato, ovvero “L’Eterna Attesa”». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio.stampa@gimbe.org.

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