«In un’epoca in cui è cresciuta tra le persone con disabilità e nei loro familiari la consapevolezza che l’orizzonte della propria vita non possa essere limitato alla sola “cura e assistenza”, si assiste – aveva scritto recentemente su queste stesse pagine Giovanni Merlo – all’approvazione di una serie di Regolamenti Comunali, conseguenti all’avvento del nuovo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che tendono a privilegiare la sostenibilità per gli Enti Locali, a scapito di una sostanziale inaccessibilità ai servizi. Ma l’aspirazione a una vita dignitosa da parte delle persone con disabilità non merita di rimanere ancora per troppo tempo sospesa».
Partirà proprio da questa riflessione l’interessante seminario rivolto prevalentemente a operatori, supervisori e studenti, intitolato Disabilità: l’accesso ai servizi ai tempi della Convenzione ONU e in programma per il 23 marzo presso l’Università di Milano Bicocca (Aula Pagani Edificio U7 3° piano, ore 9-13 e 14-17), a cura del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale della stessa, in collaborazione con la LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
«La Convenzione ONU – spiegano i promotori dell’incontro – ha certificato un radicale cambiamento di approccio e di definizione stessa del fenomeno disabilità. Un cambiamento che, naturalmente, interroga e coinvolge anche il sistema di welfare sociale e gli operatori che vi lavorano. In questi ultimi mesi, complice l’entrata in vigore del nuovo ISEE, molti Comuni lombardi hanno modificato o stanno modificando i loro regolamenti non solo sulla partecipazione alla spesa, ma, in generale, sull’accesso all’insieme dei servizi sociali comunali, spesso dichiarando di fare riferimento alle prescrizioni della Convenzione. Ma quali sono veramente le principali novità? Se e in che misura l’approccio sociale alla disabilità basato sui diritti umani ha influito sulla stesura dei nuovi regolamenti? Vi sono ancora criticità e contraddizioni aperte? Si tratta certamente di questioni culturali, ma con immediate ripercussioni legali e sostanziali, che interrogano il lavoro degli assistenti sociali e di tutti gli operatori del settore».
A tali interrogativi, quindi, cercherà di rispondere il seminario del 23 marzo a Milano, condotto dal già citato Giovanni Merlo, direttore della LEDHA e da Gaetano De Luca, avvocato della stessa LEDHA. (S.B.)
Un ulteriore approfondimento sul seminario del 23 marzo a Milano, con il dettaglio dei temi in programma, è disponibile a questo link. Per ulteriori informazioni: giovanni.merlo@ledha.it.
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