La vittoria di Chiara fa luce sui bisogni di ogni essere umano

«L’impresa di Chiara va oltre il valore sportivo, facendo luce sui bisogni di ogni individuo e di ogni essere umano: studiare, lavorare e fare sport, avere l’opportunità di far sentire la propria voce e di essere ascoltati»: è con la vittoria di Chiara Anghileri, giovane con sindrome di Down, ai Giochi Mondiali Special Olympics in Austria, che Special Olympics Italia - componente nazionale del movimento di sport praticato da atleti e atlete con disabilità intellettiva - ricorda la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down di oggi, 21 marzo
Chiara Anghileri (foto di Simone Castrovillari)
Chiara Anghileri, giovane con sindrome di Down, ha vinto la medaglia d’oro nella gara del Super G ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics, in corso di svolgimento in Austria (foto di Simone Castrovillari)

«Probabilmente nessuno ricorderà a Chiara che oggi è il giorno, più degli altri, in cui si celebrano i diritti delle persone con la sindrome di Down. In tanti, certamente, le ricorderanno invece della medaglia d’oro ricevuta il giorno prima a Schladming, durante la sua gara di Super G»: lo si legge in una nota con cui Special Olympics Italia – il movimento dello sport praticato da atleti e atlete con disabilità intellettiva – ricorda la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down di oggi, 21 marzo, soffermandosi su una delle tante medaglie vinte dagli Azzurri ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics, in corso di svolgimento in Austria (se ne legga la nostra presentazione), medaglie delle quali avremo certamente modo di riferire prossimamente.

Chiara è Chiara Anghileri, ventottenne con sindrome di Down di Lucca, vincitrice appunto nella gara sciistica di Super G ai Mondiali austriaci, e Special Olympics sottolinea che «la sua impresa va oltre il valore sportivo, facendo luce sui bisogni di ogni individuo e di ogni essere umano: studiare, lavorare e fare sport, avere l’opportunità di far sentire la propria voce e di essere ascoltati. Baciando la sua medaglia d’oro, Chiara vuole comunicare al mondo che le persone con disabilità intellettiva possono diventare atleti, a prescindere dal loro livello di abilità, che possono impegnarsi a tal punto da realizzare un sogno, qualsiasi esso sia. Oggi, dunque, Chiara non rappresenta le persone con un cromosoma in più, ma, insieme ad altri trentatré atleti, l’Italia intera a un evento sportivo che sta coinvolgendo 2.700 atleti provenienti da 106 Paesi nel mondo». (S.B.)

Nel sito di Special Olympics Italia è disponibile anche un testo con la storia di Chiara Anghileri. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@specialolympics.it (Giampiero Casale).

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