Politiche verso la disabilità: teniamo alta l’attenzione

«Il mancato rispetto dei nostri diritti – dichiara Daniele Romano, presidente della FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, gli investimenti sempre scarsi sul fronte delle politiche per la disabilità e anche le recenti scelte del Consiglio Regionale, contrarie al principio della deistituzionalizzazione delle persone con disabilità: tutto ciò ci porterà il 28 marzo a manifestare a Napoli, perché il “dramma” delle risorse per la disabilità non riguarda solo il Governo Nazionale, ma anche la Regione e i Comuni della Campania»

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Progetti all’insegna dell’autonomia e della qualità di vita

Dall’’“Orto solidale” della Sezione di Brindisi a “Impariamo a mangiare sano” di quella di Cosenza; da “Con-tatto. Massaggio infantile, relazione che cura” della Sezione di Roma ad “Aquiloni sonori” di quella di Termini Imerese (Palermo): sono più di uno i progetti elaborati dalle Sezioni territoriali dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), selezionati nell’àmbito del programma “Aviva Community Found”, e che tutti possono ancora sostenere fino al 30 marzo

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Così le persone con disabilità visiva leggono i documenti digitali

Come vengono letti i documenti digitali dalle persone con disabilità visiva, tramite le tecnologie assistive? Purtoppo tale meccanismo sembra ancora non essere ben chiaro a tutte le persone vedenti, ed è per questo che l’ADV (Associazione Disabili Visivi) ha messo a disposizione nel proprio sito internet alcuni file audio esemplificativi, a disposizione di chiunque voglia asemplicementente ascoltarli o scaricarli, che possono davvero essere molto utili, ad esempio per chi voglia e debba costruire documenti digitali accessibili

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Vent’anni di impegno per un’effettiva inclusione sociale

Sabato 1° aprile il Centro per l’Autonomia di Roma festeggerà il proprio ventennale, ripercorrendo le tappe principali di una storia iniziata nel 1997, con l’ambizione di essere motore di una nuova cultura della disabilità e della riabilitazione. Sono stati vent’anni di impegno, per il Centro romano, volti a realizzare un modello di abilitazione e riabilitazione innovativo, indirizzato al rafforzamento delle capacità individuali, al raggiungimento di una vita autonoma e autodeterminata e quindi a favorire un’effettiva inclusione sociale

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Un punto di riferimento per le distrofie in Basilicata

Il nuovo CAD (Centro Ascolto Duchenne) dell’Associazione Parent Project, inaugurato nei giorni scorsi a Potenza, sarà interamente dedicato al sostegno delle famiglie che convivono in Basilicata con la distrofia muscolare di Duchenne e Becker, diventando un punto di riferimento per la consulenza, l’assistenza e il supporto. «E in una Regione piccola come la nostra – sottolinea Gerardo Laurenzana, delegato territoriale di Parent Project – poter contare su una sede territoriale vicina a noi ha un valore inestimabile»

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Casa Sebastiano: la realizzazione di un sogno

Buon esempio di sinergia tra pubblico e privato, verrà inaugurato il 2 aprile a Coredo in Val di Non (Trento) Casa Sebastiano, centro specializzato per i disturbi dello spettro autistico, voluto dalla Fondazione Trentina per l’Autismo, principalmente allo scopo di dare aiuto a tante famiglie in difficoltà, tramite risposte concrete e scientificamente supportate

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Ai ricercatori le persone con sclerosi multipla chiedono risposte concrete

Anche il Bando FISM 2017 – aperto fino al 12 maggio, mettendo a disposizione 3 milioni di euro – punta a una ricerca che abbia ricadute concrete nella vita delle persone con sclerosi multipla, diventando salute, qualità, libertà di vita, autonomia. Il tutto a conferma di un impegno ormai trentennale dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), che dal 1987, tramite la propria Fondazione FISM, ha stanziato per la ricerca sulla sclerosi multipla dal 1987 ben 62 milioni di euro, finanziando 389 ricercatori

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La rete sfilacciata dell’inclusione scolastica

«Prima di sedersi intorno a un tavolo di lavoro – scrive Giovanni Maffullo, insegnante specializzato -, anche in funzione della condivisione e successiva sottoscrizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), è necessario che ciascuno abbia avuto dapprima una formazione – genitori compresi – e poi con responsabilità si possa costruire assieme un percorso percorribile con e per coloro a cui giova il tutto: la persona con disabilità con cui interagiamo quotidianamente»

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