Anche quest’anno, come ormai accade dal 2008, dopo che l’evento fu sancito dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 62/139 del 18 dicembre 2007, il 2 Aprile sarà la Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo, e ancora una volta, per l’occasione, alcuni dei monumenti più noti del mondo (e anche del nostro Paese) – l’Empire State Building di New York e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, per citarne solo due – si tingeranno di blu, il colore scelto dall’ONU per ricordare che tutti possono contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone affette da disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie, anche sostenendo la ricerca scientifica, per individuare sempre più precocemente questo problemi sin dai primi mesi di vita e scoprire nuovi efficaci interventi per curarlo.
Il tema scelto questa volta per l’evento è Verso l’autonomia e l’autodeterminazione e su di esso verte anche il messaggio diffuso in questi giorni dal nuovo segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, il quale scrive tra l’altro che «in questa giornata di sensibilizzazione dobbiamo tutti svolgere un ruolo nel modificare gli atteggiamenti verso le persone con autismo e nel riconoscere i loro diritti di cittadini a prendere decisioni per la loro vita in conformità con la propria volontà e le proprie preferenze. Rinnoviamo dunque la nostra promessa, scritta nell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, per garantire che tutte le persone possano contribuire come membri attivi di società pacifiche e prospere».
«Anche la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – ricorda ancora Guterres – sottolinea la capacità giuridica e la parità davanti alla legge di cui le persone con autismo godono nella nostra società. Nell’esercizio di tali diritti e della loro libertà di fare le proprie scelte, facciamo in modo di mettere a loro disposizione le strutture e il supporto necessari. Con l’accesso al sostegno di cui hanno bisogno e che desiderano, potranno affrontare le tappe fondamentali della loro vita, come decidere dove e con chi vivere, se sposarsi e formare una famiglia, che tipo di lavoro svolgere, e come gestire le finanze personali. Se anch’essi, infatti, godono di pari opportunità per l’autodeterminazione e l’autonomia, avranno un impatto ancora più forte e positivo sul nostro futuro comune».
Per l’occasione, infine, un appello specifico delle Nazioni Unite è stato lanciato ai datori di lavoro perché «offrano opportunità occupazionali alle persone adulte con autismo, alla luce del loro altissimo tasso di disoccupazione, superiore all’80%». (S.B.)