La Società Canottieri Armida di Torino è impegnata nella promozione del canottaggio praticato da persone con disabilità grazie al proprio settore Pararowing, creato nel 2000 dal tecnico Cristina Ansaldi. A partire dal 2004, quell’impegno si è concretizzato con l’organizzazione di una regata annuale sulle acque del fiume Po, culminata nella Rowing for Tokyo 2016-2019, tappa di avvicinamento alle Paralimpiadi che prevede la partecipazione dei migliori equipaggi italiani e internazionali.
Nel corso degli anni, il numero di atleti è aumentato sensibilmente, includendo persone con disabilità fisico/motoria, intellettivo/relazionale e sensoriale e affiancando all’attività paralimpica anche quella Special Olympics, il movimento internazionale dello sport particato da atleti con disabilità intellettiva.
Nel 2012, poi, da un’idea della stessa Cristina Ansaldi, la Canottieri Armida ha deciso di puntare su otto di questi atleti per formare una squadra con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale e lo sport integrato. È nato così il team 8+ Open Mind, equipaggio interamente composto da atleti con disabilità intellettivo/relazionale, in grado di partecipare a regate internazionali come la Heineken Roeivierkamp (Amsterdam 2015), la Head of the River Amstel (Amsterdam 2016) e la Wienerachter (Vienna 2016), gareggiando con i “normododati” [tale percorso è stato seguito di volta in volta anche dal nostro giornale, N.d.R.].
La crescita esponenziale dell’intero settore Pararowing di Armida è testimoniata del resto dalla conquista di ben due titoli italiani consecutivi nel 2015 e nel 2016.
Anche quest’anno gli atleti dell’8+ Open Mind Armida parteciperanno a una serie di regate internazionali, la prima delle quali si svolgerà proprio domani, sabato 1° aprile, in Ungheria: si tratta dell’International Budapest Cup Regatta, che fa parte del circuito Capital’s Cup.
L’equipaggio, accompagnato dai tecnici Filippo Cardellino e Vittoria Cernuschi, sarà composto da Andrea Appendino, Matteo Bianchi, Matteo Bongiovanni, Marta Casetta, Umberto Renato Giacone, Margherita Merlo, Alessandro Rossi e Lorenzo Sforza (fanno parte del team anche Giovanni Rastrelli e Manuel Vaccaro).
Nel corso dell’ultima edizione della Rowing for Tokyo e della D’inverno sul Po – vale certamente la pena ricordarlo – il 8+ Open Mind è stato timonato dal pluricampione olimpico Giuseppe “Peppiniello” Di Capua, storico timoniere dei fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale.
L’International Budapest Cup Regatta 2017 è organizzata dal Danubius National Boating Club, in collaborazione con l’Hungarian Rowing Association e la Budapest Rowing Federation e vedrà la partecipazione di 620 canottieri, suddivisi in 78 equipaggi, provenienti da 12 nazioni diverse.
Il team di Armida sarà in gara nella categoria Open Mixed e a partire da questa edizione, la regata è legata alla Hungarian Down Foundation, organizzazione che supporta le persone con sindrome di Down e le loro famiglie. In tal senso, verrà lanciata per l’occasione la +1 Chromosome ergo sprint race, gara indoor al remoergometro che vedrà impegnate squadre miste di atleti Down e olimpionici appartenenti ad altre discipline. Per Armida vi parteciperanno Andrea Appendino, Marta Casetta, Margherita Merlo e Lorenzo Sforza.
«Siamo orgogliosi di questa partecipazione – dichiara Gian Luigi Favero, presidente di Armida – perché l’8+ Open Mind sarà il primo equipaggio interamente composto da atleti con disabilità intellettiva a partecipare a questa regata. Proprio per questo voglio ringraziare calorosamente sia il Comitato Organizzatore dell’International Budapest Cup Regatta che della Capital’s Cup per la gentilezza e la disponibilità dimostrata. La nostra partecipazione ha un significato che va al di là dello sport: per la prima volta, infatti, nell’equipaggio del team 8+ Open Mind saranno presenti due ragazze, Marta Casetta e Margherita Merlo: credo che si tratti di un bel passo in avanti verso le pari opportunità in una disciplina sportiva ancora troppo “maschile”. Inoltre, sarà una bella occasione per incrementare ulteriormente il livello di autonomia dei nostri ragazzi, che andranno in Ungheria senza l’accompagnamento delle proprie famiglie, dimostrando di poter partecipare a una gara internazionale come qualsiasi altra squadra sportiva del mondo. In conclusione, non posso che fare un enorme in bocca al lupo ai nostri atleti, perché lo spirito competitivo non deve mai mancare in gare come questa». (Marco Berton)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa.canottieriarmida@gmail.com.