Come fare per poter continuare quel percorso di studi europeo?

«Ho ricevuto varie segnalazioni - ci scrive Arianna Colonello, lei stessa giovane donna con disabilità impegnata in un master in Olanda - da parte di studenti con disabilità (e non solo), provenienti da tutta Europa, che a causa della mancanza di fondi, sono stati costretti a rinunciare a priori al percorso di studi desiderato (un dottorato, un master o anche una laurea triennale), oppure a interromperlo. Per supportare queste persone, vorrei creare una specifica Associazione: ci sono Istituzioni, Enti, organizzazioni o anche sponsor privati disponibili a sostenere questa mia idea?»

Giovane in carrozzina in una bibliotecaI tirocini retribuiti svolti da persone con disabilità presso il Parlamento Europeo, di cui abbiamo regolarmente dato notizia nel nostro giornale, sono certamente una buona opportunità, che può portare ad ottimi risultati, come ad esempio lo studio intitolato La situazione dei disabili in Italia. Le varie leggi, politiche a livello europeo e nazionale, realizzato da Arianna Colonello – giovane donna ipovedente da sempre in prima linea per i diritti delle persone con disabilità – e completato appunto al termine di un tirocinio di cinque mesi, rivolto a persone con diploma post-laurea in Giurisprudenza, presso il Parlamento Europeo a Bruxelles.
E tuttavia, una volta concluse positivamente esperienze del genere, in quale modo è possibile continuare tale percorso, da parte soprattutto di quelle persone con disabilità che abbiano poche o nulle disponibilità economiche?
Con tanta perseveranza e fatica e dopo varie ricerche, Arianna è riuscita ad essere selezionata per un master in Diritto Europeo (con specializzazione in Diritti Umani e Migrazione), a Nijmegen, in Olanda, che rischia per altro di non poter continuare, e oggi – oltre a parlarci della sua precaria situazione – ci scrive di avere ricevuto «numerose segnalazioni da parte di studenti con disabilità (e non solo), provenienti da tutta Europa, che a causa della mancanza di fondi, sono stati costretti a rinunciare a priori al percorso di studi desiderato (un dottorato, un master o anche una laurea triennale), oppure a interromperlo. Proprio per supportare queste persone, vorrei dunque creare un’Associazione a livello europeo, che desse loro sostegno. Ci sono Istituzioni, Enti, organizzazioni o anche sponsor privati disponibili a sostenere questa mia idea?».
Il progetto ci sembra certamente interessante e lo giriamo quindi ai Lettori, mettendo a disposizione il recapito di Arianna (arianna.colonello@gmail.com), pronta a confrontarsi con chiunque voglia contattarla.

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