Il nostro Comitato rivendica il diritto delle persone con disabilità ad essere parte integrante della società, il loro diritto alla pari dignità ed eguaglianza, a vivere eguali e a decidere come, dove, quando e con chi vivere.
Il Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità, organismo che monitora l’applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità nei vari Paesi che l’hanno ratificata, ha pubblicato lo scorso anno le Osservazioni Conclusive al primo Rapporto Ufficiale dell’Italia sull’applicazione della Convenzione stessa.
Riguardo in particolare all’attuazione nel nostro Paese dell’articolo 19 della Convenzione (Vita indipendente ed inclusione nella società), si è espresso così: «Il Comitato è seriamente preoccupato per la tendenza a reistituzionalizzare le persone con disabilità e per la mancata riassegnazione di risorse economiche dagli istituti residenziali alla promozione e alla garanzia di accesso alla vita indipendente per tutte le persone con disabilità nelle loro comunità di appartenenza».
Ebbene, vogliamo credere che nella nostra Regione, le Marche, ciò non sia vero.
Era il mese di maggio del 2015, quando incontrammo l’attuale presidente della Regione (allora candidato a tale carica) Luca Ceriscioli il quale ci assicurò che, se fosse stato eletto, si sarebbe adoperato per fare approvare una Legge che rendesse la Vita Indipendente Regionale – della quale attualmente usufruiamo in 76 persone – un servizio stabile e duraturo, esteso a un numero maggiore di beneficiari.
Due anni fa, dunque, in collaborazione con l’allora consigliera Letizia Bellabarba, elaborammo la Proposta di Legge Regionale 66/16 (Interventi regionali per favorire la Vita Indipendente delle persone con disabilità), che nel giugno dello scorso anno è stata presentata dal consigliere Fabrizio Volpini, presidente della IV Commissione Consiliare Permanente, che si sta adoperando per farla approvare, in collaborazione con il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo.
Da quattro anni, inoltre, la nostra Regione aderisce a una Sperimentazione Ministeriale di Vita Indipendente, alla quale hanno partecipato diverse persone con disabilità, per un periodo limitato di soli dodici mesi. Circa tale Sperimentazione, il presidente Ceriscioli ha dichiarato in una seduta di Giunta: «Ogni persona ha diritto ad autodeterminare la propria esistenza. Il progetto di Vita Indipendente consente alle persone disabili di scegliere percorsi personali attraverso un’assistenza autogestita, liberamente scelta. Una scelta personale che la Regione intende assecondare, mettendo a disposizione degli interessati le risorse proprie».
Condividiamo pienamente le parole del Presidente, le quali evidenziano che tutta la Giunta Regionale ha recepito l’importanza della Vita Indipendente. A quelle parole, e alla sua promessa elettorale, ora sicuramente seguiranno le azioni concrete, consistenti nel reperire le risorse necessarie ad istituire un fondo ad hoc che finanzi la Legge.
Abbiamo però fatto una sommaria ricognizione tramite i membri del nostro Comitato e incrociato i dati con quelli dell’intervento regionale e della Sperimentazione Ministeriale (fornitici dal Centro Regionale di Ricerca e Documentazione sulle Disabilità), raggiungendo le seguenti conclusioni: il numero di potenziali fruitori della futura Legge Regionale sulla Vita Indipendente sarà sicuramente superiore alle 250 persone, che è già più del triplo del numero degli utenti attuali. Pertanto, riteniamo opportuno che la Regione debba stanziare, per la futura Legge, un fondo molto più elevato degli attuali 600.000 euro. Se infatti il fondo sarà uguale a quello attuale (o di poco superiore), si applicherà la Legge con gli stessi 76 utenti, continuando ad avere la disparità di trattamento attuale, tra chi ne usufruisce e chi no. In alternativa, riaprendo la graduatoria, ma senza l’opportuna copertura finanziaria, si rischierebbe l’interruzione del proprio progetto di Vita Indipendente, da parte di molti degli attuali utenti e questa seconda ipotesi non è assolutamente accettabile, poiché la continuità dei percorsi di Vita Indipendente deve essere assicurata dalla Legge.
Quindi è indispensabile che la Legge sia opportunamente finanziata, in modo da fugare l’incertezza sul futuro dell’autonomia delle persone con disabilità.
Basta con le belle parole e le promesse elettorali! Chiediamo al più presto l’istituzione del fondo e l’approvazione della Legge! Noi vogliamo essere protagonisti della nostra assistenza e della nostra vita!
L’indirizzo del Comitato Marchigiano per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità è comitato.marchigiano.vi@gmail.com.