Quei giovani sordi che interagiranno meglio col mondo degli udenti

Si è concluso il progetto denominato “Hey ti voglio raccontare… Laboratorio di storytelling per ragazzi sordi”, iniziativa promossa dall’APIC di Torino (Associazione Portatori Impianto Cocleare), per stimolare nei giovani sordi, tramite diversi strumenti narrativi, il piacere di leggere, di raccontare (e di raccontarsi), in un ambiente diverso da quello familiare e scolastico. Dei risultati pienamente soddisfacenti di tale esperienza - ottenuti anche grazie alla preziosa partecipazione della Fondazione Akusia - si parlerà il 19 maggio, durante la festa conclusiva del laboratorio
Realizzazione grafica che rappresenta una narrazione visiva
Realizzazione grafica che rappresenta la narrazione visiva di una storia

«Rafforzare la fantasia e le capacità creative ed espressive dei giovani sordi, a partire dalle loro potenzialità, e le loro inclinazioni personali, sottolineando l’importanza che la lettura e la capacità di raccontare storie hanno nella vita e nello sviluppo»: così Paolo De Luca, presidente dell’APIC di Torino (Associazione Portatori Impianto Cocleare) aveva presentato lo scorso anno Hey ti voglio raccontare… Laboratorio di storytelling per ragazzi sordi, iniziativa svolta in orario extrascolastico, dedicata appunto al racconto, tramite diversi strumenti narrativi (fumetto, storia, fotoromanzo ecc…), per stimolare nei giovani sordi il piacere di leggere e di raccontare (e raccontarsi), in un ambiente diverso da quello familiare e scolastico. Il tutto attraverso lavori e discussioni di gruppo, giochi interattivi e attività teatrali, nonché tramite l’utilizzo di materiali realizzati dagli stessi partecipanti insieme agli operatori.
Il progetto, tra l’altro, seguiva un altro positivo laboratorio esperienziale promosso nell’anno precedente dall’APIC e incentrato in quel caso sulle fiabe (se ne legga anche nel nostro giornale), nell’àmbito di un percorso avviato ormai da tempo ai fini della sensibilizzazione e dell’integrazione di bambini e ragazzi con disabilità uditiva nel contesto scolastico.

Hey ti voglio raccontare si è concluso dunque nello scorso mese di aprile, dopo una serie di incontri a cadenza mensile e anche questa volta i risultati sono stati pienamente soddisfacenti, come si racconterà nel pomeriggio del 19 maggio (ore 16.30), durante la festa conclusiva in programma presso la palazzina del Polo Cittadino della Salute del Comune di Torino, che ha ospitato anche tutti i vari incontri. Per l’occasione verranno consegnati gli attestati di partecipazione ai ragazzi coinvolti.
«Oltre all’ormai consolidata collaborazione con il Polo Cittadino della Salute – spiega Davide Bechis del Consiglio Direttivo di APIC – il progetto ha potuto contare sul “valore aggiunto” dato dalla partecipazione della Fondazione Akusia, Ente volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche relative alle patologie limitative delle capacità comunicative di qualsiasi genere. Grazie proprio ad Akusia, infatti, un illustratore ha seguito i ragazzi, dando vita a quattro racconti che hanno preso spunto dalle loro idee. I temi trattati sono stati le relazioni, le capacità, come il mondo ci può aiutare e le vittorie. In tal senso, tutte le storie sono servite a stimolare il confronto e la condivisione, approfondendo tematiche psicologiche e sociali importanti per lo sviluppo dei giovani sordi e per supportarli nelle interazioni quotidiane col mondo degli udenti». (S.B.)

In una pagina specifica del sito di APIC sono disponibili ulteriori approfondimenti sul Progetto Hey ti voglio raccontare… Laboratorio di storytelling per ragazzi sordi. Per ulteriori informazioni: info@apic.torino.it.

APIC (Associazione Portatori Impianto Cocleare)
È un’Associazione a carattere volontario senza fini di lucro sorta a Torino nel 1998 ad opera di pazienti sordi profondi sottoposti ad intervento per impianto cocleare presso il Servizio di Audiologia e Foniatria dell’Ospedale Molinette.
L’APIC costituisce un punto di riferimento, di aiuto reciproco e supporto per i portatori di impianto cocleare e per i candidati all’intervento, promuovendo, inoltre, e favorendo iniziative che rendano migliore la qualità di vita dei pazienti, con il coinvolgimento nei progetti del personale medico e tecnico. E ancora, vengono sensibilizzate le strutture pubbliche – sanitarie e non – per un miglioramento dell’assistenza e per la diffusione dell’informazione su questo innovativo trattamento della sordità profonda.

Fondazione Akusia
È nata per sostenere e aiutare persone, associazioni e progetti finalizzati a migliorare la vita di chi affronta quotidianamente le disabilità comunicative, proponendosi anche come punto di riferimento verso tutti quei settori che si occupano di beneficenza e ricerca scientifica nel settore dell’ipoacusia. Promuove convegni, seminari, conferenze e dibattiti in collaborazione con Università, Ospedali e Centri di Ricerca, per dare una spinta concreta e diretta al miglioramento delle competenze relazionali e delle condizioni di vita dei soggetti affetti da patologie comunicative di qualsiasi genere, contribuendo così anche alla diffusione di cultura e conoscenze in questi ambiti.
Akusia svolge inoltre attività finalizzate alla divulgazione dei propri scopi istituzionali, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle problematiche relative alle patologie limitative delle capacità comunicative di qualsiasi genere, ivi compresa l’ipoacusia in ogni sua forma, e promuovendo iniziative di raccolta fondi da destinare ad attività istituzionali.

Share the Post: