Il passato e il futuro della terapia occupazionale

Sono passati esattamente vent’anni dal Decreto Ministeriale che introdusse il profilo professionale del terapista occupazionale, ovvero di colui che opera in quella disciplina riabilitativa impegnata nell’interazione tra persona, contesto, ambiente e occupazioni, per far raggiungere alla persona con disabilità il più alto grado di autonomia e indipendenza possibile. Per l’occasione l’AITO (Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali) ha promosso un convegno a Roma per domani, 24 maggio, evento cui parteciperanno numerosi alti rappresentanti istituzionali
Terapista occupazionale al lavoro
Una terapista occupazionale al lavoro

Proprio quest’anno ha compiuto un secolo, negli Stati Uniti, la terapia occupazionale, disciplina riabilitativa che focalizza la performance occupazionale come interazione tra la persona, il contesto, l’ambiente e le occupazioni, ponendosi l’obiettivo di far raggiungere alla persona con disabilità (temporanea e/o permanente), il più alto grado di autonomia e indipendenza possibile nelle attività della vita quotidiana e nella comunità, dalla scuola al lavoro, fino al tempo libero.
Nel nostro Paese ricorrerà invece proprio domani, 24 maggio, il ventennale dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di quel Decreto Ministeriale n. 136 del 17 gennaio 1997, tramite il quale veniva introdotto il profilo professionale del terapista occupazionale, aprendo nuovi orizzonti e premiando il costante impegno dell’AITO (Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali).

Per celebrare dunque quel risultato, l’AITO ha deciso di festeggiare la professione con la Giornata Nazionale del Terapista Occupazionale, centrata sul convegno di domani, 24 maggio, a Roma, intitolato D.M. 136/97: Aspettative passate e prospettive future e in programma presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari (Via di Campo Marzio, 78, ore 8.30-14).
«Durante l’incontro – spiegano dall’Associazione promotrice – verranno affrontati temi che ripercorrono la storia, gli avvenimenti e le conquiste passate, con uno sguardo al futuro, analizzando il percorso di formazione e la crescita delle competenze dei professionisti, costante e aderente alle esigenze dei cambiamenti della società, per offrire sempre un servizio appropriato alla persona e al Servizio Sanitario Nazionale».

Rimandando i Lettori al link con il programma completo, che prevede la partecipazione di numerosi alti rappresentanti delle Istituzioni, segnaliamo qui la presenza, tra le Referenze del convegno, anche di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e di Rodolfo Dalla Mora, presidente della SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), organizzazione, quest’ultima, che ha tra l’altro recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa proprio con l’AITO, come avevamo riferito a suo tempo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@aito.it.

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