Sport, campus e inclusione

Verrà presentato il 26 maggio a Roma, presso la sede dell’Associazione Marevivo, il libro “Sport, campus e inclusione”, interessante guida pratica, curata dal neuropsichiatra infantile Luigi Mazzone, che approfondisce due aspetti legati tra loro: l’attività sportiva e l’organizzazione di campus ludico-ricreativi per bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo

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Il concetto ampliato di barriera architettonica

«Un concetto ampliato di barriera architettonica – scrive Gennaro Palmieri – non può fare riferimento solo a un salto di quota da superare con una rampa, come spesso si intende, ma deve guardare ad elementi della più svariata natura, limitazioni percettive, oltre che fisiche, o particolari conformazioni degli oggetti e dei luoghi che possono risultare fonte di affaticamento o di disagio. Per questo ritengo che chi parla di “personale a disposizione” per consentire di accedere a un edificio monumentale, dovrebbe invece provvedere a rimedi più efficaci, risolutivi e dignitosi»

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Malattie senza nome: nasce una Federazione Europea

Solo nel nostro Paese un milione di ragazzi sotto i 16 anni non hanno una diagnosi certa per la propria malattia, o stanno cercando di ottenerla da anni e il 40% di loro non la troverà: per non abbandonare in un tragico “limbo” tutte queste persone, è nata la Federazione Europea SWAN (“Syndromes Without A Name”, ovvero “Sindromi senza nome”), che punta a sostenere le famiglie coinvolte in questi problemi, ad aumentare la consapevolezza dei professionisti sanitari sugli stessi e a coinvolgere le Istituzioni

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Bello il calcio, all’insegna dell’inclusione!

Tra i progetti della Cooperativa Sociale CLAP – Centro di Apprendimento che si occupa di giovani con Bisogni Educativi Speciali e che ha sede in provincia di Pavia – vi è anche quello della Scuola Calcio per ragazzi con sindrome di Down, avviato un paio di anni fa, ma che sta già ottenendo ottimi risultati, con alcuni ragazzi che hanno già potuto mettere in campo tutto il loro entusiasmo e la loro grinta, in un calcio interpretato all’insegna della piena inclusione

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L’accoglienza in ospedale delle persone con disabilità visiva

«Con una maggiore conoscenza della disabilità visiva, questi giovani saranno meno imbarazzati e meno colti di sorpresa quando si troveranno davanti persone cieche e ipovedenti che avranno bisogno di cure mediche. Abbiamo tra l’altro spiegato anche come accogliere il cane guida in ospedale»: così l’Associazione Blindsight Project commenta la lezione tenuta a Feltre (Belluno), presso il locale Corso di Laurea in Infermieristica, riguardante appunto l’accoglienza delle persone con disabilità visiva in un ambiente ospedaliero

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L’autismo e il sogno di un lavoro futuro

Quella dell’arte manuale – e nella fattispecie della tessitura – è la via scelta dall’Associazione L’Ortica di Milano per capire i talenti dei ragazzi con autismo e fare da ponte, ove possibile, con il mondo del lavoro. Si tenta quindi di rispondere in tal modo all’esigenza (una delle tante) delle famiglie con figli con autismo di dare un futuro alla propria prole

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Il turismo accessibile nei parchi e negli ambienti naturali di montagna

La presentazione di esperienze concrete già realizzate o in corso di realizzazione in Valle d’Aosta – ma anche nel Trentino e in Veneto – favorendo inoltre lo scambio e il confronto sul tema trattato, per sviluppare ulteriori azioni e progetti che contengano la miglior mediazione possibile tra tutela dell’ambiente e garanzia di una fruibilità per tutti: consisterà sostanzialmente in questo l’incontro di studi “Il turismo accessibile nei parchi e negli ambienti naturali di montagna”, in programma per il 26 maggio ad Aosta

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Il Piano Educativo Individualizzato: alcune riflessioni

«Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) dello studente con disabilità – scrive Giovanni Maffullo – lungi dall’essere un mero adempimento procedurale volto alla sottoscrizione da parte di più Istituzioni (Scuola, Sanità, Famiglia) e lungi dall’essere solo programmazione e valutazione didattico-disciplinare che i docenti devono adempiere, dovrebbe rappresentare la possibilità da parte di tutti gli attori e del vero protagonista – lo studente – di cominciare ad essere più consapevole su cosa gli piacerebbe diventare e su ciò che è disposto a fare nel concreto»

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