Più di 350 persone hanno partecipato a Salerno alla cinquantanovesima Assemblea Nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o relazionale), occasione quanto mai preziosa per confrontarsi sullo stato dell’arte della concreta attuazione dei paradigmi contenuti nella nuova linea associativa fissata dal Manifesto ANFFAS di Milano, approvato all’unanimità dall’Assemblea 2016 dell’Associazione, tenutasi nel capoluogo lombardo.
Per ricordarne in sintesi i princìpi fondamentali: «Le persone con disabilità sono “al centro”» e i loro diritti «vanno sempre (tempo), dovunque (luogo) e comunque (contesto) rispettati e garantiti». E ancora: «Le persone con disabilità detengono gli stessi diritti umani, civili, sociali ed economici di qualunque altro essere umano». Infine: «Tali diritti sono incomprimibili e immodificabili e per nessun motivo sono ammesse attenuazioni o adattamenti del loro valore e significato, tanto meno in relazione alle condizioni di salute e funzionamento che richiedono maggiori sostegni».
In quest’ottica e in coerenza con il nuovo percorso associativo, uno spazio importante è stato dato a Salerno agli Autorappresentanti della Piattaforma Italiana Autorappresentanti in Movimento “Io Cittadino!”, basata su un noto progetto e riconosciuta anche a livello continentale all’interno dell’EPSA, la Piattaforma Europea degli Autorappresentanti.
Tra gli interventi, infatti, vi è stato quello del neoeletto portavoce della Piattaforma, Enrico Delle Serre, originario proprio di Salerno e afferente all’ANFFAS della città campana, che ha illustrato all’Assemblea – meritando una vera e propria standing ovation – il punto di vista e le iniziative degli Autorappresentanti.
I lavori sono stati aperti dal presidente nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale, cui sono seguiti i saluti del consigliere nazionale e coordinatore dell’ANFFAS Campania Salvatore Parisi, che ha espresso tutta la gioia di avere la “sua” famiglia ANFFAS nella propria terra dopo tanti anni.
Tanti sono stati i momenti di approfondimento, a partire da quello riguardante il citato Manifesto di Milano. «Quanto è stato fatto? Cosa è cambiato? Cosa invece rimane ancora da fare?»: questi i principali quesiti, che hanno stimolato un ampio dibattito, arrivando alla conclusione che purtroppo la strada da fare per vedere affermati i diritti civili ed umani delle persone con disabilità e dei loro familiari, è ancora lunga e tortuosa.
In tal senso, tra le tante riflessioni va segnalata quella del presidente Speziale, sulla questione della consueta frase pronunciata, sempre più spesso, dagli Enti Pubblici, vale a dire «Vorrei, ma non posso, in quanto mancano i fondi». «Una risposta – ha dichiarato Speziale – non più accettabile, come non sono più accettabili frasi di circostanza e politiche di welfare che a parole esprimono solidarietà e grande riconoscenza e considerazione per quello che fanno le Associazioni, ma che di fatto, invece, portano sempre più spesso a tagli di fondi, togliendo diritti e servizi conquistati in anni e anni di dure battaglie e sacrifici. Battaglie realizzate proprio dalle famiglie che si sono dovute organizzare, spesso in assenza di adeguate risposte da parte dello “Stato”».
I vari interventi, dunque, hanno posto l’accento su una precisa sensazione, ovvero che la disabilità non rappresenti più una priorità per la classe politica del nostro Paese e che le persone con disabilità vengano lasciate sempre più sole, scaricandone su di esse e sulle loro famiglie, l’intero carico. È stato quindi ribadito con forza che la disabilità è un problema sociale e non privato e che pertanto è lo Stato “in primis” a doversene fare carico.
Nonostante questo quadro oggettivamente disarmante, le famiglie dell’ANFFAS hanno tuttavia ribadito che continueranno a far sentire con forza la propria voce in tutte le sedi, voce a cui oggi si aggiunge anche quella dei diretti interessati, proprio attraverso la Piattaforma “Io Cittadino!”. «Vietato farsi trovare impreparati!», è stato lo slogan adottato a tal fine a Salerno.
È stato inoltre ritenuto di fondamentale importanza non disperdere le forze, evitando di continuare a frazionarsi in una miriade di piccole e piccolissime Associazioni, spesso tra loro in competizione, con il solo risultato di dar vita a una sorta di “guerra tra poveri”, a tutto beneficio di chi, forte dell’antico detto Dividi et impera, continua a negarne i diritti. «Unità, lavoro di rete e formazione»: sono state queste le parole chiave da cui l’Assemblea dell’ANFFAS ha voluto ripartire, anche in vista dell’attuazione della Riforma del Terzo Settore, sulla quale sono ancora tante le perplessità e i dubbi.
Il problema della costante carenza di fondi – insieme a quello ritenuto «vergognoso» dell’istituzionalizzazione delle persone con disabilità, ancora presente nel nostro Paese – è stato sottolineato anche da Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e ospite dell’Assemblea, che ha definito «ormai impensabile che gli interventi sulle politiche sociali siano sempre più dettati dal Ministero dell’Economia e della Finanze, anziché dai Ministeri e dalle aule del Parlamento a ciò deputati».
Su tali questioni si sono soffermati anche gli interventi di Giovanni Savastano, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno e di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, i quali hanno convenuto sulla grande attualità dei temi posti dall’ANFFAS e hanno confermato il proprio impegno nel «cercare di cambiare una situazione che, anche nella nostra Regione è divenuta davvero insostenibile», come hanno dichiarato.
In particolare De Luca si è impegnato in prima persona ad «operare affinché nella nostra Regione le cose possano radicalmente cambiare», non nascondendo le tante criticità presenti. Ha annunciato quindi una «radicale riforma dell’attuale sistema», dichiarando l’obiettivo di «mettere al primo posto gli interessi e i diritti dei destinatari degli interventi e dei servizi e non “interessi altri”, che spesso hanno connotato il sistema della riabilitazione e dei servizi alla persona».
Numerosi, quindi, sono stati i problemi e le preoccupazioni emersi a Salerno e riguardanti la generalità del nostro Paese. «Problemi che – secondo Speziale – rischiano di aggravarsi se non si assisterà a una rapida inversione di tendenza, con un’adeguata e corretta allocazione delle risorse necessarie, ma anche con una verifica sull’efficacia degli interventi, valutandone gli esiti rispetto al reale miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari, alla loro piena inclusione e partecipazione attiva nella società (a partire dall’inclusione scolastica e lavorativa) e al riconoscimento del supporto al lavoro di cura dei familiari».
Tutti obiettivi, questi, che l’Assemblea dell’ANFFAS ha assunto come prioritari e che quindi continueranno a caratterizzare il cammino e la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie sostenute e organizzate dall’Associazione.
«La nostra – aggiunge a tal proposito Speziale – è un’Associazione di famiglie, persone con disabilità, operatori, amici e volontari, che tutti uniti e compatti continuano a sognare, e ad operare per costruirlo, un mondo migliore, dove le pari opportunità per tutti, la non discriminazione, la solidarietà, l’inclusione e la partecipazione sociale siano la normalità e dove tutti si convincano che la “diversità fa parte della condizione umana” e che i conseguenti diritti vanno sempre e comunque garantiti».
L’evento campano ha rappresentato naturalmente anche l’occasione per aggiornare la base associativa sulle vari attività avviate o portate avanti nel corso del 2016: è intervenuto infatti il referente di Anffas#Giovani Alessandro Parisi, ed è stato presentato il Progetto Matrici 2.0, con Luigi Croce, presidente del Comitato Tecnico-Scientifico ANFFAS, Roberta Speziale e Antonio Caserta, responsabili rispettivamente dell’Area Relazioni Istituzionali, Advocacy e Comunicazione e dell’Area Tecnico-Amministrativa dell’ANFFAS Nazionale, e Stefano Tomonelli, informatico che ha seguito a suo tempo la costruzione di Matrici, innovativo sistema ampiamente presentato a suo tempo dal nostro giornale, che consente di realizzare la valutazione multidimensionale per predisporre il progetto individuale di cui all’articolo 14 della Legge 328/00 e di valutarne gli esiti sul miglioramento degli otto domìni presi in considerazione rispetto alla qualità della vita.
Matrici 2.0 verrà prossimamente presentato in dettaglio e ad esso sarà dedicato uno specifico percorso formativo, rivolto anche all’esterno del mondo ANFFAS.
Grande interesse hanno suscitato poi le relazioni delle attività del Consorzio La Rosa Blu ANFFAS, illustrate dal presidente Giandario Storace il quale si è soffermato sul programma formativo e sulle attività di supporto tecnico-gestionale che il Consorzio stesso, su mandato dell’ANFFAS Nazionale, svolge in favore della generalità delle proprie strutture associative, nonché di quella della Fondazione Nazionale Dopo di Noi ANFFAS: qui il presidente di quest’ultima Emilio Rota e il referente tecnico Marco Bollani hanno approfondito vari aspetti della Legge 112/16 – meglio nota come “Legge sul Durante e Dopo di Noi” – e della sua applicazione.
Grande apprezzamento, infine, è stato riservato dall’Assemblea anche alla presentazione di E-Anffas – Idee in vetrina, la prima piattaforma di e-commerce solidale realizzata dall’ANFFAS, importante opportunità per autopromuovere occasioni di lavoro per le persone con disabilità intellettiva, presentata ampiamente anche in «Superando.it»; del documentario Berlin, Tiergartenstrasse. L’altra Shoah, realizzato dal regista Franco Delli Guanti in collaborazione con l’ANFFAS Trentino, per far conoscere e non disperdere la memoria sullo sterminio delle persone con disabilità da parte del regime nazista; e infine della fiction La classe degli asini, trasmessa nel novembre dello scorso anno da Raiuno e che ha visto come protagonista la storia di una mamma ANFFAS (la professoressa Mirella Antonione Casale), interpretata da Vanessa Incontrada, che assieme a Flavio Insinna ha ricostruito il contesto in cui l’Italia ha abolito le classi differenziali e le scuole speciali.
A conclusione dei lavori, l’Assemblea ha solennemente assunto un impegno: quello cioè di continuare ad operare «per fare in modo che questa sia l’ultima generazione di persone con disabilità ad essere discriminata a causa della propria disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.