«Giornate come questa sono di primaria importanza per garantire a tutti il diritto al tempo libero, superando gli interventi assistenzialistici verso politiche di pari opportunità per tutti»: lo ha dichiarato Giuseppe Antonucci, presidente della CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), in apertura della Tourism Conference sulla Montagna per tutti, svoltasi al Castello Ducale di Agliè, nella Città Metropolitana di Torino, come avevamo segnalato nei giorni scorsi, a cura dei GAL (Gruppi di Azione Locale) delle Valli del Canavese, di Lanzo-Ceronda-Casternone e delle Montagne Biellesi, con il supporto scientifico e organizzativo della stessa CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà).
Il direttore di quest’ultima, Giovanni Ferrero, ha sottolineato dal canto suo l’esigenza di vedere finalmente il «turismo per tutti quale offerta di business e di qualità, per oltrepassare la prospettiva che valuta le proposte di turistiche accessibili solo per l’ aspetto etico, senza intravvedere opportunità di mercato e di crescita economica».
Aperta dai saluti di Marco Succio, sindaco di Agliè, Franco Ferraresi, direttore dello Sviluppo della Montagna e della Cooperazione Transfontaliera della Regione Piemonte, Paola Casagrande, direttore della Promozione Cultura, Turismo e Sport sempre della Regione Piemonte e Luca Bringhen, presidente del GAL Valli del Canavese, la giornata – moderata per la prima parte da Andrea Cerrato, presidente di Piemonte Incoming (Federazione Consorzi Operatori Turistici della Regione Piemonte) – ha proposto alcuni Tavoli di Lavoro, il primo dei quali, sul tema Le politiche del turismo per tutti in Italia e in Europa, ha potuto contare sulla partecipazione di Anna Grazia Laura, presidente dell’ENAT (European Network for Accessible Tourism), Flavia Coccia, presidente del Comitato per il Turismo Accessibile del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Josep Ejarque, presidente di FourTourism e Ilaria Borri, referente del Progetto LEADER della Rete Rurale Nazionale (Postazione Regionale Piemonte).
Per l’occasione è stata presentata un’analisi del turismo accessibile in Italia e in Europa, considerando le prospettive future e i mercati emergenti.
Al secondo Tavolo, invece, riguardante Testimonianze e buone pratiche, sono intervenuti Santino Cannavò, coordinatore nazionale di UISP Montagna (Unione Italiana Sport per Tutti), Iva Berasi, che dirige l’Accademia della Montagna del Trentino, Gianfranco Martin, fondatore e presidente dell’Associazione FreeWhite, Consuelo Agnesi, architetto di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), Ivano Zardi, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Polisportiva UICI di Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e Pietro Scidurlo, presidente dell’Associazione Free Wheels.
I vari interventi hanno presentato le attività e i progetti portati avanti dagli enti, valorizzando le aspettative e le reali opportunità presenti in montagna, nel nostro Paese, a disposizione dei turisti con esigenze specifiche.
Successivamente è stata Carla Gatti, che dirige l’Area Relazioni e Comunicazione della Città Metropolitana di Torino, a introdurre il terzo e ultimo Tavolo, dedicato al tema Esperienze del territorio e progetto di rete tra GAL.
Qui Mario Poma, direttore del GAL Valli di Lanzo-Ceronda-Casternone, ha illustrato gli interventi all’insegna del turismo per tutti attuati sul proprio territorio, ricordando che «da più di cinque anni siamo impegnati in questo àmbito e trovarsi a questo Tavolo per iniziare a lavorare insieme ai GAL Valli del Canavese e Montagne Biellesi è un vero successo. La mia esperienza dimostra che l’impegno in questo settore porta a importanti traguardi turistici e una rete di interventi coordinati ne amplierà i risultati».
Sono state quindi presentate cinque realtà turistiche riferite ai citati Gruppi di Azione Locale, con l’intervento di gestori di strutture ricettive, di ristorazione e di servizi, ciò che ha evidenziato come ogni “anello” della filiera turistica sia fondamentale per creare un sistema turistico in un’ottica di accessibilità e fruibilità.
A portare la loro testimonianza sono stati Guido Scavalda, referente dell’Associazione Cavalchiusella, Livio Barello, titolare del Rifugio Colle del Lys, Alberto Conte, socio di Sloways, Guido Rocci, titolare di Les Montagnards e Marco Staffolani del Rifugio Escursionistico Andirivieni.
E a proposito del prezioso progetto di cooperazione tra i tre GAL piemontesi, ricordato da Poma, a presentarlo nel dettaglio è stato Michele Colombo, direttore del GAL Montagne Biellesi, che lo ritiene «un’attività indispensabile per costruire una rete competitiva sul mercato, valorizzare le specificità di ogni territorio e implementare le offerte locali di turismo per tutti».
«Le iniziative principali che attueremo – ha aggiunto – coinvolgendo direttamente tutti i portatori d’interesse, saranno l’attivazione di gruppi di lavoro tematici, l’organizzazione di incontri di animazione per i cittadini e di formazione per gli operatori. Realizzeremo così una serie di azioni coordinate per analizzare i punti di forza dei territori, mappare le strutture e i servizi for all e creare la filiera turistica al fine di una coordinata ed efficace promozione e commercializzazione delle offerte turistiche per tutti».
Da ultima, ma non certo ultima, è arrivata la presentazione, da parte di Giorgio Magrini, direttore del GAL Valli del Canavese, del Codice Etico del Turismo Accessibile in Montagna, documento elaborato dagli stessi tre Gruppi di Azione Locale, con il supporto scientifico della CPD torinese e dell’ISITT (Istituto Italiano per il Turismo per Tutti).
Ripartito in dieci articoli, il Codice affronta tutte le tematiche da tenere in considerazione per offrire un’esperienza turistica per tutti: l’accoglienza, la tutela del patrimonio e l’accessibilità, la gestione delle risorse finanziarie, il coinvolgimento dei cittadini, il diritto al turismo, la formazione e la comunicazione inclusiva, la promozione.
«Con questo documento – ha sottolineato Magrini – abbiamo voluto sigillare una cooperazione fattuale sulla base di una politica di princìpi condivisi per un reale turismo accessibile in montagna. In esso si definisce come l’accoglienza for all debba diventare il denominatore comune degli interventi, ribadendo a tutti gli Amministratori Locali l’impegno richiesto nel porre al centro la Persona in un’ottica di inclusione sociale non discriminante».
Ben trenta realtà pubbliche e private hanno “autografato” una gigantografia del Codice, condividendone le linee guida e gli obiettivi in una strategia di rete che rispetti e promuova il diritto al viaggio per tutti, considerando le esigenze specifiche dei diversi ospiti.
Una sala gremita ha seguito con attenzione e partecipazione l’intera giornata, cogliendo il quadro completo delle opportunità che possono emergere investendo in questo campo. Erano presenti infatti operatori turistici, rappresentanti politici e istituzionali, referenti di associazioni impegnate sulla disabilità e cittadini interessati alla tematica.
“Tutto esaurito” anche per il “ristoro al buio”, che ha offerto a una trentina di commensali la possibilità di vivere un’esperienza sensoriale insolita, provando in prima persona una situazione analoga a quella della disabilità visiva. (S.B.)
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