Quei libri tattili che hanno aperto le “porte” del carcere
«La grande forza e la splendida “magia” dei libri tattili è quella di favorire attività manuali e di laboratorio in ciascuno di noi, annullando ogni tipo di “barriera” e riuscendo persino a creare un ponte di dialogo e di inclusione tra la realtà esterna e il carcere»: a dirlo è Gianluca Rapisarda, che ha presieduto la giuria del quarto Concorso Nazionale di editoria tattile illustrata “Tocca a te!”, promosso dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e che si sofferma sulla Menzione Speciale riconosciuta in tale sede a un’opera prodotta dai detenuti di un carcere della Sardegna