Quei libri tattili che hanno aperto le “porte” del carcere

«La grande forza e la splendida “magia” dei libri tattili è quella di favorire attività manuali e di laboratorio in ciascuno di noi, annullando ogni tipo di “barriera” e riuscendo persino a creare un ponte di dialogo e di inclusione tra la realtà esterna e il carcere»: a dirlo è Gianluca Rapisarda, che ha presieduto la giuria del quarto Concorso Nazionale di editoria tattile illustrata “Tocca a te!”, promosso dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e che si sofferma sulla Menzione Speciale riconosciuta in tale sede a un’opera prodotta dai detenuti di un carcere della Sardegna

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Azioni umanitarie e disabilità: il ruolo di primo piano dell’Italia

Anche a Roma e a Ginevra – durante due iniziative volute per sollecitare l’impegno internazionale a garantire alle persone con disabilità adeguata attenzione in caso di disastri naturali o causati dall’uomo, applicando la “Carta per l’Inclusione delle Persone con Disabilità nelle Azioni Umanitarie” – l’Italia ha svolto un ruolo di primo piano. Il nostro, tra l’altro, è stato il primo Paese europeo ad avere elaborato nel 2015 un “Vademecum su Aiuti Umanitari e Disabilità”, con il contributo della RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), di cui fanno parte anche le organizzazioni DPI e FISH

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Se è un diritto, non chiedere per favore!

Associazionismo, cooperazione, politica e anche la presidenza di una Fondazione impegnata sulle malattie neuromuscolari: è una vita di grande impegno, quella di Roberto Frullini, persona con grave disabilità motoria, nato e vissuto in Lombardia e trasferitosi successivamente nelle Marche, dove oggi sta vivendo un percorso di Vita Indipendente. E alla domanda su cosa significhi per le persone con disabilità la parola “inclusione”, risponde semplicemente con due frasi: «Non dover chiedere per favore, se è un diritto» e «Niente su di Noi, senza di Noi»

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Il valore dell’Indipendenza

È senz’alto degno di nota che sia stato invitato anche Gabriele Piovano – vicepresidente della CPD di Torino (Consulta per le Persone con Disabilità) e persona con disabilità – a parlare del proprio percorso di indipendenza, a fianco di alcuni noti personaggi e delle loro rispettive “indipendenze”, durante l’incontro intitolato appunto “Il valore dell’Indipendenza”), che si terrà il 4 luglio (data non certo casuale) alla Scuola di Management ed Economia dell’Università di Torino

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Secondo nome: Huntington

Per la prima volta il mondo del design racconterà una patologia neurodegenerativa rara come quella di Huntington, dal grave impatto clinico e sociale, immaginando prodotti pensati per i malati, ma utilizzabili da tutti e ribaltando la prospettiva che solitamente sottende l’approccio dei “prodotti per disabili”: è solo uno degli spunti della mostra “Secondo nome: Huntington”, che verrà inaugurata il 29 giugno alla Triennale dell’Arte di Milano, a cura della Triennale Design Museum, dell’AICH Milano (Associazione Italiana Corea di Huntington) e dalla Rete Italiana della Malattia di Huntington

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Percorsi Assistenziali per i Soggetti con Bisogni Speciali

È questo il significato dell’acronimo “PASS”, nome del programma presentato nei giorni scorsi dalla Regione Toscana ed elaborato in collaborazione con le organizzazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, iniziativa che punta a semplificare l’accesso ai servizi sanitari da parte delle stesse persone con disabilità, superando in particolare le cosiddette “barriere invisibili”, legate cioè all’organizzazione dei servizi e alla formazione del personale e muovendosi in modo tale da assicurare una distribuzione adeguata e omogenea su tutto il proprio territorio

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Sui contrassegni è meglio essere precisi

A differenza di quanto si è letto recentemente, che cioè non esisterebbe una regolamentazione nazionale unitaria in materia di contrassegni da apporre sulle automobili, è bene ricordare che quella regolamentazione esiste eccome ed è costata anni di battaglie dentro e fuori il Parlamento, fino a quando l’Italia non ha recepito una Raccomandazione Europea del 1998, adottando il cosiddetto CUDE (Contrassegno Unico Disabili Europeo). Se dunque continuano a confondersi permessi vecchi e nuovi, ciò è dovuto “semplicemente” all’inadempienza dei Comuni che non hanno applicato quella norma

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