Vedenti e non vedenti, immersi in un parco “magico”

Sta mantenendo le proprie promesse il Parco di Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli, riaperto nel 2016, dopo parecchi decenni e lunghi lavori di restauro, i cui responsabili si erano proposti di accogliere sempre più persone con diverse disabilità. Ben lo testimonierà, ad esempio, l’evento del 2 luglio, rivolto a tutti, persone vedenti e non vedenti, ma in particolare a chi “non vede con la vista”, per immergersi tra i suoni, i profumi, i passi, il tatto e i racconti di un giardino tra i più belli e misteriosi, in un itinerario a tratti inaspettato e ricco di significati nascosti
Genova Pegli, Giardini di Villa Durazzo Pallavicini
Un’immagine dei Giardini di Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli

Sta mantenendo le proprie promesse lo storico Parco di Villa Durazzo Pallavicini a Pegli, quartiere a ponente di Genova, riaperto lo scorso anno, dopo parecchi decenni e lunghi lavori di restauro – come avevamo riferito anche sulle nostre pagine -, i cui responsabili si erano proposti di accogliere in modo sempre più ampio le persone con diversi tipi di disabilità.
Ben lo testimonierà, ad esempio, l’evento di domenica 2 luglio (ore 16), «rivolto a tutti – come viene presentato dalla consulente culturale Lidia Schichtervedenti e non vedenti, e in particolare a chi “non vede con la vista”, per immergersi tra i suoni, i profumi, i passi, il tatto e i racconti di un giardino tra i più belli e misteriosi del mondo, durante un itinerario inaspettato e ricco di significati nascosti».

Realizzato tra il 1840 e il 1846, su progetto dell’architetto Michele Canzio e per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, il Parco Durazzo Pallavicini rappresenta decisamente un’eccellenza nell’àmbito del giardino storico romantico italiano ed europeo. Sua caratteristica unica è quella di svilupparsi su 8 ettari di collina, strutturandosi su un vero e proprio “racconto teatrale”, a sfumature esoterico-massoniche, che rendono la visita un’esperienza storico-culturale, paesaggistico-botanica, ma anche meditativo-filosofica.
Il percorso è articolato in tre atti ognuno dei quali composto da quattro scene caratterizzate da laghi, torrentelli, cascate, edifici da giardino, arredi, piante rare, scorci visivi e “inganni scenografici”, «capaci – sottolinea ancora Schichter – di appropriarsi del panorama esterno e di dilatare quasi all’infinito i confini di questo luogo “magico”». (S.B.)

La prenotazione per la visita del 2 luglio è obbligatoria (info@villadurazzopallavicini.it). Per ulteriori informazioni e approfondimenti: lidiaschichter@gmail.com.

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