Siamo dunque di fronte alle settimane decisive per l’approvazione finale dell’European Accessibility Act (“Atto Europeo sull’Accessibilità”), ovvero la Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative ai requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi.
Su tale provvedimento, infatti, il dibattito del Parlamento Europeo è previsto per il 13 settembre prossimo, con la votazione in sessione plenaria, che coinvolgerà tutti i 751 Europarlamentari, in programma per il giorno successivo.
A spiegarne l’importanza è l’EDF, il Forum Europeo della Disabilità, “voce” di oltre 80 milioni di persone con disabilità del Vecchio Continente, che tanto è impegnata su questo fronte da almeno due anni.
«Spesso in Europa – scrivono dal Forum – le persone con disabilità hanno più difficoltà ad accedere a numerosi prodotti e servizi di base rispetto alle altre persone. L’Atto Europeo sull’Accessibilità è necessario per migliorare questa situazione. Benché infatti siano numerosi gli Stati Membri dell’Unione che già possiedono una forma di legislazione riguardante l’accessibilità, tuttavia non esiste ancora una Legge Europea relativa a tale argomento. Questo Atto dovrebbe dunque fornire un livello minimo di accessibilità dei prodotti e dei servizi, al fine di permettere la loro circolazione in tutti gli Stati Membri dell’Unione. La sua adozione rappresenterà una tappa fondamentale nel promuovere l’inclusione di 80 milioni di persone con disabilità, conformemente alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Unione e da tutti gli Stati Membri di essa, ad eccezione dell’Irlanda».
Prendendo la forma di una Direttiva – va ricordato a questo punto – l’Atto Europeo sull’Accessibilità diventerà legalmente vincolante, cosicché tutti gli Stati Membri dell’Unione saranno tenuti ad applicarne i contenuti. Anche per questo l’obiettivo dell’EDF e dell’intero movimento europeo delle persone con disabilità è quello di avere una Direttiva forte e ambiziosa, ciò che al momento, purtroppo, non sembra profilarsi, sia per il fatto che la Proposta non si occupa di tutti i prodotti e i servizi (quelli interessati al momento sono gli smartphone, i tablet e i computer; i bancomat e i dispositivi automatici per il check-in; i televisori e i programmi televisivi; i sistemi bancari e i distributori automatici di e-book; lo shopping online), sia perché la Relazione sulla Proposta stessa, recentemente presentata dall’IMCO (la Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori del Parlamento Europeo), è apparsa decisamente deludente, «indebolendo – secondo l’EDF – la proposta di Atto sull’Accessibilità, in modo tale che esso rischia di non avere più significato per milioni di persone in Europa».
Possono quindi essere modificate e migliorate le posizioni del Parlamento e del Consiglio Europeo? Proprio su questo ha lavorato a fondo il Forum, presentando innanzitutto un elenco di numerosi e robusti emendamenti (disponibili in lingua inglese a questo link), che dovranno essere trasmessa agli Europarlamentari.
A riassumere in una nota le priorità di tali emendamenti è Franco Bettoni, presidente del FID, il Forum Italiano sulla Disabilità che rappresenta a livello europeo le istanze delle persone con disabilità in Italia, organismo membro dell’EDF (European Disability Forum), nato nel 2008 a seguito dell’unificazione del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità) e del CID.UE (Consiglio Italiano dei Disabili per i rapporti con l’Unione Europea), per rappresentare le decine di organizzazioni aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità).
«L’EDF – scrive Bettoni – ha definito le priorità più importanti che dovranno essere considerate come veri “limiti invalicabili” (Red Lines), quando si tratterà di votare. Ciò significa che se queste priorità non verranno incluse nella relazione, l’EDF raccomanderà agli Eurodeputati di rifiutare completamente l’adozione della relazione stessa. Queste priorità sono: 1. Una clausola vincolante sull’ambiente costruito (articolo 3, paragrafo 10); 2. Un chiaro riferimento all’applicabilità dei requisiti di accessibilità ad altri Atti dell’Unione come gli appalti pubblici e i Fondi Strutturali dell’Unione stessa (articolo 1, paragrafo 3); 3. Obblighi per tutte le imprese, anche per le microimprese e le PMI [Piccole e Medie Imprese, N.d.R.] (articolo 12); 4. Un ambizioso e completo Allegato I con requisiti chiari (allegato I); 5. Requisiti per tutte le modalità di trasporto che vadano ben oltre la legislazione esistente».
E quindi, richiesta di incontri con gli eurodeputati italiani, invio di messaggi agli stessi, organizzazione di eventi pubblici (flash mob, cortei, concerti, rappresentazioni teatrali ecc.), “rumore” sui social media: è questo l’ampio ventaglio di possibilità indicate dal Forum Europeo sulla Disabilità, che si appella in tal senso a tutti, ritenendo appunto che «la portata della Proposta di Atto Europeo sull’Accessibilità debba essere estesa ad altri àmbiti importanti per la quotidianità delle persone con disabilità, soprattutto agli edifici legati a prodotti e servizi accessibile. Come possono, ad esempio, le persone con disabilità raggiungere un bancomat accessibile, se la banca non è accessibile?».
Tutti, insomma, possono contribuire all’emanazione di un Atto Europeo sull’Accessibilità realmente forte e ambizioso. (S.B.)
A questo e a questo link sono disponibili altri documenti (in italiano) prodotti dall’EDF, per migliorare l’Atto Europeo dell’Accessibilità. Per ogni altra informazione ed eventuali indicazioni operative: fid.presidenza@gmail.com.
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