Quell’orsetto con disabilità, utile anche alle persone colpite dal terremoto

Libro per bambini, ma istruttivo anche per gli adulti, centrato sulla storia di un orsetto con disabilità, “Il mio amico Alfred” ha ottenuto nel giro di un anno un sorprendente risultato in termini di vendite, pur essendo stato pubblicato in totale autonomia e senza il supporto di alcuna casa editrice. Ed è bello segnalare che il suo autore Simon Sword ha mantenuto la promessa iniziale, decidendo di donare il ricavato delle vendite all’Associazione Pro Loco di San Pellegrino di Norcia, una delle località dell’Umbria maggiormente colpite dal terremoto dello scorso anno

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Per una settimana ci siamo dimenticati dei suoi bisogni speciali

«Come molte mamme di ragazzi “speciali” – scrive Rosa Mauro, raccontando la prima vacanza senza la famiglia del figlio con autismo – avevo la convinzione che io e solo io potevo servire alla vita di Giovanni, ma mi sbagliavo. Hanno bisogno anche loro, come tutti, di indipendenza, di vita e memorie, di straordinaria, assoluta, normalità e di chi ha la possibilità di regalargliela, facendo un buon lavoro e non comparendo mai sui giornali. Giovanni sarà sempre un ragazzo con bisogni speciali, ma per una settimana ce ne siamo dimenticati tutti. Anche lui»

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“RAREDUCANDO” alla Mostra del Cinema di Venezia

“RAREDUCANDO” è un progetto di informazione e formazione lanciato dall’Associazione p63 Sindrome EEC International ONLUS Malattie Rare, rivolgendosi ai giovani delle scuole, con un’attenzione particolare al contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nei confronti di persone con malattia rara e disabilità. L’iniziativa si concluderà felicemente con l’omonimo docufilm, che verrà presentato in prima assoluta il 31 agosto, nella prestigiosa cornice della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

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E i bagni attrezzati erano nell’area inaccessibile…

«Quel che mi ha fatto veramente infuriare – scrive Adele Fiorenza, persona con disabilità motoria in carrozzina, che ha toccato con mano la parziale inaccessibilità del Museo Archeologico Nazionale del Melfese – è che i servizi igienici per disabili sono siti proprio nell’area inaccessibile! Vorrei dunque sapere chi ha messo la propria firma per attestare l’agibilità di quella struttura: sarebbe bastato infatti un po’ di comune buon senso per rendersi conto del problema e risolverlo, con un semplice scivolo su ognuna delle rampe di tre gradini presenti nel secondo piano»

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Convenzione ONU: poco da stare allegri, anche nella vicina Svizzera

Certo non può consolare troppo, pensando ai pochi apprezzamenti e alle tante preoccupazioni espresse lo scorso anno dal Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, rispetto alla scarsa applicazione in Italia della Convenzione ONU. E tuttavia prendiamo atto che nemmeno nella vicina Svizzera le cose vanno meglio. Anzi. Basti pensare, ad esempio, ai tanti bambini con disabilità che vi sono ancora costretti a frequentare le “scuole speciali”

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Con Giulia Capocci, per diffondere il tennis in carrozzina

Nei giorni scorsi, i rappresentanti delle Associazioni Zero Gradini per Tutti e Liberi nel Vento di Porto San Giorgio (Fermo) hanno incontrato Giulia Capocci, numero uno italiana del tennis in carrozzina, ospite del locale circolo tennistico e prendendo spunto da tale esperienza è nato anche il progetto di unire le diverse Associazioni (sportive e non) in un unico intento, quello cioè di estendere sul proprio territorio l’esperienza del tennis in carrozzina, avendo proprio Capocci come punto di riferimento e guida

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Il colore nascosto delle cose

Verrà presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e uscirà nelle sale il prossimo 8 settembre (con tanto di audio descrizione) il nuovo film di Silvio Soldini, intitolato “Il colore nascosto delle cose” e incentrato sull’amore tra un uomo vedente o persona cosiddetta “normodotata” (Adriano Giannini) e una donna con disabilità visiva non congenita (Valeria Golino). La pellicola si preannuncia come una bella testimonianza di “quotidianità”, per chi vive una vita piena e impegnativa, umanamente e professionalmente, pur nella cecità

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