«Sono onorato di poter guidare una realtà come quella dell’AID, che è sempre stata in prima linea al fianco delle persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e delle loro famiglie, perché trovino pieno riconoscimento nella società. Nonostante la Legge 170/10 [“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, N.d.R.] abbia riconosciuto importanti diritti, siamo consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga e che abbiamo ancora tanti obiettivi da raggiungere: è necessario, infatti, accorciare i tempi di diagnosi clinica, fare formazione continua agli insegnanti, incentivare la realizzazione e il rispetto dei Piani Didattici Personalizzati (PDP) e continuare il dialogo costante con il Ministero dell’Istruzione, per rendere la scuola sempre più inclusiva e gli studenti sempre più autonomi. Nei prossimi anni, dunque, ci focalizzeremo sul consolidamento della nostra rete territoriale e punteremo sulla ricerca e la comunicazione, per continuare ad essere un supporto concreto e un punto di riferimento per le famiglie e la scuola».
Lo ha dichiarato Sergio Messina, neuropsichiatra infantile, subito dopo essere diventato il nuovo presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), subentrando a Franco Botticelli.
Messina – già componente del Direttivo Nazionale dell’AID, nel ruolo di consigliere tecnico – guiderà un team di dodici persone che lavorano a tempo pieno presso la Segreteria Nazionale di Bologna dell’Associazione, coordinando a livello nazionale le oltre cento Sezioni sul territorio, con oltre 18.000 soci, tra genitori e familiari di bambini con DSA, persone adulte con dislessia, insegnanti e tecnici (logopedisti, psicologi, medici). (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AID – LIFE (Anna Morabito), amorabito@lifecommunication.agency; Comunicazione AID (Gabriele Brinchilin), comunicazione@aiditalia.org.
La dislessia, gli altri disturbi specifici di apprendimento e l’AID
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima colpisca circa 1.900.000 persone. L’Associazione lavora in particolare per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate ai DSA. È aperta ai genitori e ai familiari di bambini dislessici, ai dislessici adulti, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici). (S.B.)