Un’indagine sui terapisti occupazionali

Arrivare a capire quanti siano esattamente i terapisti occupazionali italiani occupati, disoccupati, in Italia o all’estero, ma anche ottenere qualche informazione in più sul tipo di servizio che li vede impegnati: è sostanzialmente questo l'obiettivo di un'ampia indagine promossa dall'AITO (Associazione Italiana Terapisti Occupazionali), tramite un questionario rivolto naturalmente ai terapisti occupazionali, che può essere compilato entro il 30 settembre
Terapista occupazionale e persona con disabilità
Una terapista occupazionale al lavoro, insieme a una persona con disabilità

Dopo che recentemente abbiamo ospitato un intervento di Michele Senatore, presidente dell’AITO (Associazione Italiana Terapisti Occupazionali), in occasione del quarantesimo anniversario dalla fondazione di tale organizzazione, diamo ora spazio ben volentieri a un’utile iniziativa promossa dalla stessa AITO, vale a dire un censimento, ritenuto quanto mai necessario, sui servizi di terapia occupazionale presenti sul territorio italiano.
La realizzazione di esso avviene tramite un questionario, rivolto naturalmente a tutti i terapisti occupazionali, che possono compilarlo entro il 30 settembre prossimo.
«Vorremmo che da questa indagine – spiega Gabriella Casu dell’Ufficio di Presidenza dell’AITO – emergesse non solo il numero di terapisti occupazionali italiani occupati, disoccupati, in Italia o all’estero, ma anche qualche informazione in più sul tipo di servizio su cui essi operano (codice riabilitativo; spazi a disposizione; strumenti di misura utilizzati; tipologia di lavoro: riabilitativo, preventivo, promozione della salute ecc.)». (S.B.)

Ricordiamo ancora il link a cui è disponibile il questionario rivolto ai terapisti occupazionali, che può essere compilato entro il 30 settembre. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteriapresidenza@aito.it.

I terapisti occupazionali
Dal Codice Deontologico dei terapisti occupazionali (articolo 3): «I terapisti occupazionali impegnati a promuovere l’abilità dell’uomo ad autogestirsi nel suo ambiente di vita e di lavoro, svolgono una funzione peculiare, in diretto rapporto con il paziente e la sua famiglia. […] Il terapista occupazionale riconosce la salute nell’accezione più ampia del termine, come condizione di benessere fisico e psichico dell’individuo, e interesse della collettività, e s’impegna a tutelarla, nell’àmbito delle proprie competenze professionali e delle proprie conoscenze tecnico-scientifiche, con attività di prevenzione, cura e riabilitazione, promuovendo, attraverso l’educazione, e/o la rieducazione, stili di vita sani, che consentano di mantenere il massimo livello di autonomia funzionale possibile . […]. «Il terapista occupazionale ascolta, informa, coinvolge la persona e valuta, con la stessa, i bisogni, anche al fine di esplicitare il livello d’assistenza garantito e consentire alla persona di condividere le finalità del percorso riabilitativo ed aderire al medesimo mediante un atto di consenso». Infine: «Nell’aiutare e sostenere la persona nelle scelte riabilitative, garantisce le informazioni relative al piano di trattamento».

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