Dispositivi che garantiranno l’autonomia delle persone con disabilità visiva

«Bisogna credere nel progresso tecnologico, perché potrà garantire la tanto auspicata autonomia delle persone con disabilità visiva»: a dirlo sono i componenti della Commissione Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità dell’UICI di Napoli, che in queste settimane hanno promosso tre importanti appuntamenti, dedicati appunto alla presentazione di alcuni nuovi ausili, studiati specificamente per l’autonomia delle persone con disabilità visiva. Il primo di essi ha riguardato “Horus”, dispositivo che aiuta a leggere e a riconoscere volti e oggetti, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale
Una persona con disabilità visiva utilizza il dispositivo "Horus"
Utilizzo del dispositivo “Horus” da parte di una persona con disabilità visiva

Legge testi su superfici anche non piatte; riconosce i volti delle persone, previo processo di apprendimento da parte del processore; riconosce anche gli oggetti: infatti, dopo averne inquadrato uno, ne impara l’aspetto e grazie alla percezione in 3D, è in grado di riconoscerlo da angolazioni diverse; rileva infine gli ostacoli lungo il cammino.
Tutto questo è Horus, ausilio che il nostro giornale ha seguito sin dalla sua fase embrionale e che potrà certamente rendere migliore la vita delle persone con disabilità visiva, molte delle quali, nei giorni scorsi a Napoli, hanno potuto provarlo, valutandole la positività, ma anche, in alcuni casi, segnalandone qualche criticità che richiederà ulteriori perfezionamenti.

Horus, infatti, è stato al centro del primo di tre importanti appuntamenti (Three Technology Days), promossi presso lo “storico” Istituto Paolo Colosimo dalla Commissione Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità dell’UICI Provinciale di Napoli (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), con l’obiettivo appunto di presentare alcuni nuovi ausili studiati specificamente per l’autonomia delle persone con disabilità visiva (se ne legga anche la presentazione in altra parte del nostro giornale).

Horus nasce dall’idea di Saverio Murgia e Luca Nardelli, due giovani ingegneri laureati in Robotica e Bioingegneria, fondatori della startup Eyra, con sede operativa a Milano, che erano anch’essi presenti a Napoli.
In sostanza, essi hanno voluto realizzare un dispositivo che possa aiutare le persone con disabilità visiva a leggere e a riconoscere volti e oggetti, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Costituito da una cuffia indossabile con telecamere e da una parte tascabile contenente un potente processore e una batteria di lunga durata, Horus attiva le proprie funzionalità grazie a pulsanti facilmente individuabili, di forme diverse e posizionati sia sulla parte indossabile che su quella tascabile.

Insieme ai creatori del dispositivo e a numerosi studenti e insegnanti dell’Istituto ospitante, hanno partecipato al primo Technology Day dell’UICI di Napoli Tiziana Petrosino e Maria Rosaria Perez, referente e preside dell’Istituto Colosimo, che hanno dimostrato grande entusiasmo nell’ospitare l’evento, sottolineando il desiderio di creare una rete tra la propria struttura, l’UICI e le Istituzioni; Mario Mirabile, presidente dell’UICI di Napoli; Nunziante Esposito, coordinatore nazionale della Commissione Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità dell’UICI e il referente nazionale della stessa Giuseppe Fornaro; Sandra Minichini e Antonio Maione, altri due membri della Commissione, che hanno posto l’accento sull’importanza acquisita dalle nuove tecnologie, sull’importanza della formazioni e sui futuri lavori; Alessandra Clemente, assessore ai Giovani, alle Politiche Giovanili e alle Innovazioni del Comune di Napoli, che ha auspicato in futuro utili rapporti di intenti con l’UICI di Napoli.

«La nostra Commissione – sottolinea Sandra Minichini – si dichiara fiera del riscontro ottenuto, perché grazie al proficuo e costante lavoro dei suoi componenti, sta portando a conoscenza delle persone con disabilità visiva ciò che offre la tecnologia, non solo in termini di ausili già presenti sul mercato, ma soprattutto di nuove invenzioni e applicazioni. A tal proposito, durante l’incontro dedicato a Horus, è stata ricordata anche la App Cromnia per la “discriminazione” dei colori, nata dal sodalizio che abbiamo stretto con la Developer Academy di Napoli e con la quale intendiamo ulteriormente intensificare la collaborazione, per portare alla luce nuovissime App che possano rendere sempre più semplificata la quotidianità delle persone cieche e ipovedenti».
«Sono tanti – conclude Minichini – i lavori che la Commissione Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità dell’UICI di Napoli ha in cantiere e che prenderanno forma nel prossimo 2018; i componenti di essa sono esperti di informatica e tecnologie assistive, che invitano a credere nel progresso tecnologico, perché quest’ultimo dimostra ogni volta di custodire un ottimo potenziale, per arrivare a garantire la tanto auspicata autonomia delle persone con disabilità della vista».

Il secondo Technology Day dell’UICI di Napoli è ora in programma per sabato 7 ottobre e sarà dedicato a BEL, bastone la cui tecnologia si basa su un sensore ad ultrasuoni che trasmette un segnale vibrante alle dita per rilevare gli ostacoli. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria_anastasia@uicinapoli.it (Giuseppe Fornaro).

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