«Un lavoro silenzioso, non urlato ha permesso in questi anni ai ragazzi con sindrome di Down di raggiungere grandi conquiste in una società che talvolta non è ancora pronta ad accoglierli e che troppo spesso li costringe a fare i conti con la discriminazione, lo stigma, il pregiudizio. Troppo spesso siamo andati avanti parlando di loro, ma senza di loro, ecco perché la consapevolezza dei profondi mutamenti sociali che stiamo vivendo ci chiede di disegnare nuove modalità di azione, di gestire una progettualità al passo con le attuali esigenze. Questo evento è quindi un’occasione importante anche per la comunità: per riflettere, per crescere, per scrivere una storia che parla di futuro, possibilmente migliore. Insieme!».
Così Antonella Falugiani, presidente del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), presenta la nuova edizione della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down dell’8 ottobre, della quale declina anche i temi fondamentali: «Le persone con sindrome di Down non hanno bisogni speciali. Hanno bisogni umani, gli stessi di chiunque altro: studiare, lavorare, avere delle opportunità, far sentire la propria voce ed essere ascoltati. Possono aver bisogno di un sostegno, qualche volta di assistenza vera e propria, ma questo non rende speciali le loro esigenze. A questi temi sarà soprattutto dedicata la prossima Giornata Nazionale».
Del tutto in linea con tali concetti è la campagna lanciata quest’anno dal CoorDown, basata sullo slogan Uova di dinosauro a colazione? Questo sarebbe speciale, messaggio nato a fianco di quello della campagna di sensibilizzazione internazionale denominata #Not Special Needs (“Non bisogni speciali”, appunto), lanciata in occasione della dodicesima Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo scorso.
Celebrata ormai da quattordici anni in tutta Italia, nella seconda domenica di ottobre, l’iniziativa si pone quindi l’obiettivo di promuovere una cultura della diversità, di abbattere i pregiudizi e di difendere i diritti delle persone con sindrome di Down.
In tal senso, l’8 ottobre sarà possibile recarsi in una delle duecento piazze d’Italia coinvolte, in prossimità di chiese e centri commerciali, dove i volontari e le famiglie delle Associazioni aderenti al CoorDown offriranno un messaggio di cioccolato, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, in cambio di un contributo. In alcune città, per altro, la campagna di raccolta fondi inizierà già da sabato 7 e proseguirà anche nei giorni successivi. Ciò che verrà raccolto servirà a finanziare progetti di inclusione e autonomia, dedicati naturalmente a persone con sindrome di Down, per sostenerne una migliore qualità di vita, che riservi loro le possibilità di chiunque altro, a scuola, nel lavoro e nello sport.
Come ben si evince dalle parole pronunciate da Falugiani, il CoorDown lavora soprattutto per contribuire a segnare il cammino futuro delle pesone che rappresenta, ascoltandole, affiancandole, sostenendole e riconoscendo loro il diritto di autorappresentarsi nel rispetto della dignità di persone, studenti, lavoratori, cittadini.
A tal proposito, e proprio per dare sostanza all’obiettivo dell’autorappresentazione, il Coordinamento ha istituito al proprio interno la Consulta, un gruppo interno composto esclusivamente da giovani con sindrome di Down che affianca il Comitato di Gestione nel dialogo con le Istituzioni pubbliche e private, facendosi portavoce diretto di esigenze e bisogni specifici. (S.B.)
L’hashtag ufficiale della Giornata Nazionale 2017 è #GNPD2017. Per essere aggiornati sul calendario delle varie iniziative, basta accedere al sito del CoorDown, dove in questi giorni verranno via via segnalati tutti gli appuntamenti in programma e le varie piazze d’Italia coinvolte.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@coordown.it (Oreste Torre).
Appunti sul CoorDown, sulla Giornata Nazionale e su altri eventi
Il Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down – attivo fin dal 1987 – nasce formalmente nel 2003, in occasione della prima Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, e rappresenta le Associazioni che si occupano di tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down, ponendosi come organismo ufficiale di confronto con tutte le Istituzioni.
Esso ha lo scopo di attivare azioni di comunicazione sociale, per far conoscere le potenzialità e tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down, favorirne l’integrazione nella scuola, nel lavoro e nello sport, condividere esperienze tra le singole Associazioni, individuare e mettere in atto strategie comuni rispetto a problemi politici condivisi.
L’azienda Deichmann Calzature rinnova ormai da nove anni il suo sostegno concreto al CoorDown, anche attraverso un progetto di integrazione nel mondo del lavoro, grazie al quale giovani con sindrome di Down possono avvalersi della preziosa opportunità di svolgere tirocini lavorativi o di essere collocati in maniera stabile presso l’azienda. Così avviene, ad esempio, nelle filiali di Mestre e Cinisello Balsamo (Milano).
E da ultimo, ma non certo ultimo, va ricordato che il CoorDown crede da sempre e investe nella comunicazione di qualità. Negli ultimi anni, infatti, in collaborazione con le agenzie di pubblicità Saatchi & Saatchi e Publicis North America, ha realizzato campagne innovative (delle quali si è di volta in volta puntualmente occupata anche la nostra testata), che hanno ricevuto i più ambìti riconoscimenti.
Alcuni di quei progetti, promossi in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, sono stati premiati con un totale di venti Leoni, di cui nove d’Oro, al Festival Internazionale della Creatività di Cannes, il più importante appuntamento sulla pubblicità.
Nel marzo di quest’anno – come abbiamo riferito ampiamente a suo tempo – è stata lanciata la campagna internazionale #Not Special Needs (“Non bisogni speciali”), centrata su un breve video (disponibile nel canale YouTube del CoorDown), diretto da Wayne McClammy e con la partecipazione di Lauren Potter – l’attrice ventisettenne con sindrome di Down che ha interpretato, fra gli altri, il ruolo di Becky Jackson in Glee, fortunata serie musicale trasmessa per sei stagioni da Fox – e della star newyorkese John McGinley, noto soprattutto per il ruolo del dottor Perry Cox nella serie televisiva Scrubs – Medici ai primi ferri (tutte le campagne sono visibili sia nel sito di CoorDown che in YouTube).
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