«Nel corso di questi vent’anni, l’AID ha conseguito importanti risultati per le persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), tra tutte la promozione della prima Consensus Conference sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, finalizzata a definire standard clinici condivisi per la diagnosi e la riabilitazione, oltre naturalmente all’approvazione della Legge 170/10 [“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, N.d.R.], la prima a tutelare il diritto allo studio dei bambini e dei ragazzi con DSA. Tappe fondamentali, che hanno segnato una svolta nella vita quotidiana di tutte le persone DSA».
Così Sergio Messina, presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), presenta l’incontro intitolato 20 anni di AID: Diritti, Formazione, Ricerca e Informazione, evento voluto appunto per celebrare i primi vent’anni di questa organizzazione al fianco delle persone con DSA (dislessia e altri disturbi specifici dell’apprendimento, di cui si legga nel box in calce), appuntamento gratuito e aperto al pubblico, in programma per sabato 14 ottobre, presso l’Aula Magna Santa Lucia dell’Università di Bologna (Via Castiglione, 36).
Nel corso della giornata – aperta dal saluto istituzionale di Marilena Pillati, vicesindaco di Bologna – si alterneranno sul palco numerose personalità, italiane e anche provenienti dall’estero, appartenenti al mondo accademico, istituzionale, sportivo e dello spettacolo.
In particolare, durante la mattinata si farà il punto sullo stato dell’arte della ricerca scientifica nell’ambito dei DSA, grazie alla partecipazione del già citato Sergio Messina, neuropsichiatra infantile, di Franco Botticelli, past president dell’AID, di Giacomo Stella, ordinario di Psicologia Clinica all’Università di Modena e Reggio Emilia, di Rabih Chattat, delegato del Rettore per la Disabilità e i DSA nell’Università di Bologna, di Gerd Schulte-Körne dell’Università di Monaco di Baviera, di Paola Bonifacci e Luigi Guerra, rispettivamente del Dipartimento di Psicologia e di quello di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e di Paolo Teoducci, direttore generale della Fondazione TIM.
Nel pomeriggio, invece, è previsto un talk-show presentato da Guido Barlozzetti, giornalista, autore e conduttore televisivo, che vedrà coinvolti La Pina, deejay e conduttrice radio-tv, Giovanni Soldini, velista e Raine Hodgson, stilista del Gruppo Miroglio.
E ancora, nel corso della giornata, presso l’Aula Absidale di Santa Lucia, verrà allestita la mostra Contengo moltitudini, che raccoglie le opere di Samuele Gamba, giovane artista mantovano che racconta l’esperienza della dislessia attraverso opere potenti ed espressive e saranno esposti i disegni realizzati da bambini e ragazzi nell’ambito del Progetto Dillo con un disegno.
«L’Università di Bologna – sottolinea Rabin Chattat – ha voluto inserire nell’àmbito del proprio progetto strategico l’azione specifica denominata UNIBO4ALL, mirata a creare le condizioni per promuovere l’inclusione, l’autonomia e la partecipazione agli studi da parte delle persone con DSA. L’azione del nostro Ateneo prevede in tal senso la disponibilità di un laboratorio dedicato alle tecnologie per lo studio, l’adeguamento e la digitalizzazione del materiale didattico, insieme all’adeguamento delle prove, il tutto in base alle specifiche esigenze di ogni studente e coinvolgendo i docenti e il personale tecnico-amministrativo». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AID – LIFE (Anna Morabito), amorabito@lifecommunication.agency; Comunicazione AID (Gabriele Brinchilin), comunicazione@aiditalia.org.
La dislessia, gli altri disturbi specifici di apprendimento e l’AID
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata nel 1997 con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima colpisca circa 1.900.000 persone. L’Associazione lavora in particolare per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate ai DSA. È aperta ai genitori e ai familiari di bambini dislessici, ai dislessici adulti, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici). (S.B.)