Dopo Horus – dispositivo che aiuta a leggere e a riconoscere volti e oggetti, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale – e BEL, bastone la cui tecnologia si basa su un sensore ad ultrasuoni – sarà ABBI, innovativo braccialetto elettronico, al centro del terzo e ultimo appuntamento promosso per giovedì 19 ottobre (ore 11-13.30) all’Istituto Colosimo di Napoli dalla Commissione Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità dell’UICI Provinciale di Napoli (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), iniziativa voluta appunto per presentare alcuni nuovi ausili studiati specificamente per l’autonomia delle persone con disabilità visiva (se ne legga anche la presentazione in altra parte del nostro giornale).
«ABBI – spiegano dall’UICI di Napoli – è un acronimo che sta per Audio Bracialet for Blind Interaction (“Braccialetto audio per l’interazione con le persone cieche”), e si tratta di un bracciale progettato da Monica Gori, psicologa e ricercatrice del Dipartimento di Robotica, Scienze Cognitive e del Cervello dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova. È un ausilio che aiuta le persone non vedenti, in particolare i bambini, ad orientarsi nello spazio, interagendo in modo efficace con l’ambiente esterno fin dai primi anni di vita. Scopo del progetto è segnatamente la riabilitazione sensoriale e motoria delle persone con disabilità visiva. Il dispositivo, infatti, emette un segnale sonoro che permette alla persona di sapere come si muove il proprio corpo nello spazio, dando informazioni importanti anche per il controllo della postura e la coordinazione motoria. Inoltre, se viene utilizzato nello stesso ambiente anche da altri, la persona può captare il segnale sonoro emesso da un altro braccialetto individuandone la posizione». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria_anastasia@uicinapoli.it (Giuseppe Fornaro).