«Le donne con disabilità vivono una condizione di discriminazione multipla: come donne condividono la mancanza di pari opportunità che prevale nella nostra società e come persone con disabilità soffrono di restrizioni e limiti alla partecipazione sociale. Non è questa una mera sommatoria di discriminazioni, quanto piuttosto una loro moltiplicazione: non godono di pari opportunità né rispetto alle altre donne, né rispetto agli uomini con disabilità».
Lo si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che centra tutta la propria attenzione su un tema che vede il nostro giornale particolarmente attento, ormai da molti anni.
«Secondo l’ISTAT – prosegue la nota – lavora solo il 35,1% delle donne con limitazioni funzionali, invalidità o malattie croniche gravi, a fronte del già limitato 52,5% degli uomini nelle stesse condizioni. Sempre l’ISTAT rileva che il rischio di subire stupri è più che doppio per le donne con disabilità: il 10% contro il 4,7% delle donne senza limitazioni funzionali. E i rischi aumentano anche in caso di stalking: il 21,6% delle donne con disabilità, infatti, ha subito comportamenti persecutori contro circa il 14% delle altre donne. Esiste dunque una drammatica questione di genere quando ci si riferisce alla disabilità, come pure è significativa la variabile disabilità quando ci si occupa di condizione femminile e di violenza di genere, ma su tali lacune non vi è ancora consapevolezza».
Altro importante passaggio è il richiamo a un fondamentale punto di riferimento, quale il Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea. Uno strumento per attivisti e politici, adottato a Budapest il 28-29 maggio 2011 dall’Assemblea Generale dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, in seguito a una proposta giunta dal Comitato delle Donne dello stesso EDF.
Come avevamo segnalato poco meno di due mesi fa, ne è ora disponibile la versione italiana, curata da Simona Lancioni e Mara Ruele, per conto del Centro Informare un’H di Peccioli (Pisa), che è stata approvata ufficialmente sia dal’EDF che dalla FISH.
Alla luce di quanto detto, dunque, e in vista della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 25 novembre di ogni anno, la FISH intende innanzitutto richiamare l’attenzione sulla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che, per la prima volta ha affrontato il tema della discriminazione multipla, dedicando ad essa uno specifico articolo (il 6°: Donne con disabilità).
«Ma l’occasione della Giornata – conclude la nota della Federazione – sarà utile anche per auspicare con forza che la prospettiva di genere sia integrata nelle politiche per la disabilità, come pure la condizione di disabilità sia integrata nelle politiche di genere, entrambe in stretta consultazione con le donne e le ragazze con disabilità e con le loro organizzazioni rappresentative».
In tal senso, la FISH rende noto che parteciperà all’evento del 25 novembre anche con proprie specifiche iniziative. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.
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