In queste settimane che hanno portato alla Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne di domani, 25 novembre, abbiamo ulteriormente accresciuto il numero dei contributi dedicati alla discriminazione e alle violenze sulle donne con disabilità, sottolineando anche come sin dalla fine di ottobre la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – oltre ad aderire formalmente, al pari di altre organizzazioni, al Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea – avesse annunciato un impegno forte su questo tema, culminante con la partecipazione alla Manifestazione Nazionale Non Una di Meno, in programma per domani a Roma, che vedrà numerose donne con disabilità sfilare in piazza, con lo striscione recante la scritta Le donne con disabilità contro ogni discriminazione e violenza.
Ben volentieri, dunque, riprendiamo anche i contenuti di una nota diffusa oggi dalla stessa FISH, in cui si ricorda innanzitutto «la forte partecipazione all’analoga iniziativa del 2016 e il diffuso lavoro di confronto, promozione, produzione di documenti, e organizzazione di eventi collaterali, ciò che fa auspicare con fiducia di poter replicare il successo».
«La partecipazione di tante donne con disabilità – ricorda poi la FISH – sarà importante per fare finalmente emergere la discriminazione plurima da esse subìta, fatta di costrizioni e violenze sia fisiche che psicologiche, di esclusione. Perché donne e perché disabili. È un messaggio, questo, che la nostra Federazione sostiene con forza, richiamando sia la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, sia gli ormai numerosi atti e pronunciamenti dell’Unione Europea. Per questo riteniamo che la prospettiva delle donne e delle ragazze con disabilità vada considerata in tutte le politiche in materia di parità di genere, ciò che invece oggi, purtroppo, non avviene nella società, nel lavoro, nei servizi sanitari e in molti altri àmbiti da cui ci si attendono invece pari opportunità».
«Né ci sfugge – conclude la nota della Federazione – quanto le ragazze e le donne con disabilità siano ancora più esposte a violenze e molestie, spesso nell’impossibilità di difendersi, denunciare, fuggire. Anche per questo la prospettiva di genere anche nella disabilità rimane uno dei punti fermi delle nostre rivendicazioni politiche». (S.B.)
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