8 ottobre 2017, Montegrotto Terme, provincia di Padova. Località nota da sempre per i benèfici effetti delle sue acque termali, da qualche anno a questa parte entrata di diritto fra le mete più ambite dal popolo internazionale dei subacquei. Nel suo territorio, infatti, esiste Y-40, che ha una profondità massima di oltre 42 metri, 4.300 metri cubi di acqua salsobromoiodica d una temperatura costante di circa 34 gradi, ciò che rende questo impianto un luogo perfetto per ogni sub appassionato.
The Deep Joy (“la gioia profonda”) è l’azzeccatissimo motto di Y-40, ben rappresentativo dello stato d’animo di chi s’immerge nelle sue acque. Ed è la stessa “gioia profonda” che hanno provato allievi e istruttori di DDI Italy che con questa esperienza hanno segnato la ripresa del loro cammino verso una subacquea senza discriminazioni e senza barriere [di questa iniziativa si legga anche la presentazione sulle pagine del nostro giornale, N.d.R.].
Svegli di buonora e già carichi di entusiasmo, i ragazzi del Progetto Subacquea e disabilità: una grande rete oltre le barriere, conclusosi nello scorso mese di giugno, si sono dunque ritrovati a Monza, davanti alla sede DDI Italy, per partecipare a questa nuova avventura: un’immersione nella piscina più profonda del mondo!
Tutti puntuali, come in genere mai avviene in queste occasioni, con un pullman già carico di gioia ad attenderli nel parcheggio, pronto a partire verso la magia di momenti che, come scopriremo poi, sarebbero rimasti fissi nel tempo, indimenticabili.
Il viaggio scorre sereno, l’integrazione tra le persone funziona molto bene e fra una chiacchiera e una battuta i chilometri volano. Arrivati a Montegrotto Terme, accoglienza, registrazione di rito, ritiro del braccialetto identificativo e poi giusto il tempo di qualche foto e un caffè, subito tutti in aula con gli amici di DAN [fondazione internazionale che assiste i subacquei in difficoltà e conduce ricerche scientifiche per rendere l’immersione sempre più sicura, N.d.R.], per una lezione interessante sulla sicurezza in immersione. Chi meglio di DAN avrebbe potuto offrire un contributo così prezioso, con l’autorevolezza universalmente riconosciuta di cui questa prestigiosa organizzazione a pieno titolo gode? Ed è Umberto Giorgini ad accompagnarci con competenza e professionalità, commentando una rappresentazione diretta, efficace, ricca di immagini e impressioni tali da rapire l’attenzione di tutti, trasversalmente rispetto a qualifiche e ruoli di una corposa platea, partecipativa attenta e interessata.
Terminata la lezione, ecco il momento tanto atteso. Gli altoparlanti chiamano DDI Italy agli spogliatoi. Si inizia. L’arrivo a bordo vasca del gruppo eterogeneo sorprende inizialmente gli operatori dell’impianto, che non si scompongono e iniziano il briefing di rito. La sorpresa vera, però, arriva dopo, quando i ragazzi – a dispetto dei luoghi comuni sulle proprie condizioni di disabilità, e dimostrando un livello di capacità e competenza coerente sia con il luogo che con l’impressa imminente – iniziano a muoversi in autonomia, per preparare le attrezzature per l’immersione.
Quello di quell’acqua è un abbraccio che scalda il cuore, non solo per la temperatura meravigliosa che da subito aiuta a mettere in equilibrio ansie e assetti, ma anche per le caratteristiche uniche di un impianto pensato e costruito per condividere la “gioia profonda” di chi si immerge con gli accompagnatori che, fuori dall’acqua, dai tunnel di cristallo e dalle ampie vetrate, protendono increduli le braccia verso i ragazzi che pinneggiano dimostrando abilità subacquee sorprendenti.
Una gioia profonda, dicevamo, che dura ben oltre i 55 minuti di immersione trascorsi senza risparmiare nessun angolo della vasca, compatibilmente con le profondità ammesse dai brevetti guadagnati con impegno e serietà.
Ancora una volta il tempo vola, si esce dall’acqua, si smonta l’attrezzatura con una cura che solo la passione può render possibile… e via sotto la doccia a ridere e commentare l’esperienza appena trascorsa come un gruppo di amici consolidati.
Come da tradizione per ogni gruppo sub, dopo essere stati sott’acqua con tutto il corpo, tocca alle gambe andare sotto al tavolo per una bella mangiata tutti insieme. Fino alla cerimonia conclusiva con la consegna degli attestati di partecipazione all’evento Y-40pertutti, che ha chiuso in allegria la giornata.
Il viaggio di rientro in pullman è stato per tutti un buon momento per riposare il fisico e riordinare le idee, dopo la centrifuga di emozioni appena vissute insieme a questo gruppo meraviglioso.
Sindrome di Down, paraplegia, disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento, amputazioni, disabilità fisiche, sensoriali, mentali, autismo… diversi punti di partenza, differenti piani di lavoro per un unico obiettivo comune da centrare insieme. La passione unisce, le persone vincono!