DescriVEDENDO: un ponte fra persone con disabilità visiva e normovedenti

Un linguaggio condiviso fra persone con disabilità visiva e normovedenti, per esplorare e gustare insieme l’arte, ovvero un nuovo approccio per avvicinarsi alle opere pittoriche: consiste in questo il progetto “DescriVEDENDO”, promosso dall’Unità Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, in collaborazione con l’ANS (Associazione Nazionale Subvedenti) e con il patrocinio di ICOM Italia, la Sezione Nazionale del Consiglio Internazionale dei Musei. La presentazione è in programma per domani, 2 dicembre, alla Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano

ANS, Progetto "DescriVEDENDO"

Un’elaborazione grafica dedicata al Progetto “DescriVEDENDO”

Un linguaggio condiviso fra persone con disabilità visiva e normovedenti, per esplorare e gustare insieme l’arte, ovvero un nuovo approccio per avvicinarsi alle opere pittoriche: consiste in questo il progetto denominato DescriVEDENDO, curato da Marco Boneschi e promosso dall’Unità Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, in collaborazione con l’ANS (Associazione Nazionale Subvedenti) e con il patrocinio di ICOM Italia, la Sezione Nazionale del Consiglio Internazionale dei Musei.
La presentazione ufficiale è in programma per domani, sabato 2 dicembre, alla Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano (ore 16-18), alla vigilia della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre.

«DescriVEDENDO – spiegano dall’ANS – è un approccio all’opera d’arte voluto per creare un ponte fra persone con disabilità visiva e normovedenti, mettendo al centro la pittura quale occasione di incontro e dialogo inclusivo. Il progetto nasce da una serie di ricerche sperimentali, da cui hanno preso avvio un metodo e delle linee guida per la descrizione dell’opera d’arte, che vanno incontro alle necessità delle persone con disabilità visiva e al contempo facilitano la comunicazione fra chi vede bene e chi vede poco o non vede. Si tratta al tempo stesso di una formula che si propone di incentivare un atteggiamento più riflessivo e profondo di fronte all’opera d’arte, rappresentando cioè, anche per chi mantiene una capacità visiva intatta, una nuova metodologia per fruire dell’arte consapevolmente». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Rosa Garofalo (rgarofalo@subvedenti.it).

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