«Troppo spesso gli esperti in accessibilità universale parlano di progetti per tutti e gli altri capiscono che si tratta di solidarietà verso i disabili o di un’ingombrante legge da rispettare. C’è bisogno di professionisti della comunicazione che riescano a sdoganare questo settore dalla banalità racchiusa nella frase “Facciamo del bene”, al fine di mostrare a manager, amministratori pubblici, operatori dei media e comunità come l’accessibilità possa migliorare un territorio e la sua offerta turistico-culturale, offrendo progressi sulla vivibilità delle persone che lo visitano e lo abitano, oltre che essere di profitto per il mondo delle imprese. Bisogna infatti avere l’abilità di essere tecnici appassionando le persone, anche grazie alla progettazione universale».
Lo ha scritto Simona Petaccia, giornalista e presidente dell’Associazione Diritti Diretti, nel recente volume Il patrimonio culturale per tutti. Fruibilità, riconoscibilità, accessibilità (disponibile integralmente a questo link), curato da Gabriella Cetorelli e Manuel Roberto Guido ed edito nella Collana «Quaderni della Valorizzazione» (Nuova Serie, n. 4), nell’àmbito della Direzione Generale Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
In quella pubblicazione – che vede tra gli altri Autori figure note del mondo della disabilità come Antonio Giuseppe Malafarina e Claudio Arrigoni del blog InVisibili del «Corriere della Sera.it», Roberto Vitali, fondatore e presidente della rete Village for all (V4A®) e Aldo Grassini, presidente del Museo Tattile Statale Omero di Ancona – Petaccia si è occupata del tema Cultura e turismo: accessibilità, comunicazione ed orientamento, esprimendo concetti analoghi a quelli che l’hanno vista dare vita in questi ultimi anni, assieme alla propria Associazione, al premio nazionale a partecipazione gratuita denominato Turismi accessibili: giornalisti, comunicatori e pubblicitari superano le barriere, seguito sin dagli inizi anche dal nostro giornale.
Quell’iniziativa, infatti – alla cui terza edizione si potrà partecipare fino al 5 maggio – è stata voluta proprio per far conoscere le buone pratiche sull’accessibilità, raccontate da giornalisti, pubblicitari e comunicatori, attraverso articoli, servizi radiotelevisivi, spot pubblicitari, video e campagne di comunicazione, dedicati a chi abbia ha prodotto sviluppo socio-economico, unendo l’accessibilità ai concetti di appeal, innovazione, bellezza e/o sostenibilità.
Sono invitate a partecipare, per altro, anche quelle realtà pubbliche e private (enti, aziende, istituzioni culturali, associazioni ecc.) che abbiano affidato iniziative di informazione e di comunicazione sull’accessibilità a tali professionisti.
Un concorso, quindi, rivolto all’“accessibilità che c’è già” nelle varie tipologie di turismo (culturale, enogastronomico, sportivo, congressuale, balneare, montano, termale, scolastico o religioso) e soprattutto comunicata nel miglior modo possibile. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@dirittidiretti.it.