Già nel mese di settembre dello scorso anno, come avevamo riferito anche nel nostro giornale, l’ANFFAS di Subiaco (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), nel territorio della Città Metropolitana di Roma, aveva lanciato un appello forte «agli Amministratori Locali, alle Associazioni, al Terzo Settore, alle Organizzazioni Sindacali, all’opinione pubblica tutta, di vigilare sull’attuazione dei provvedimenti riguardanti i servizi sociali, di essere presenti al processo partecipativo della stesura del Piano Sociale di Zona e di sostenere la lotta che portiamo avanti, per rendere i nostri territori luoghi degni di vita per le persone con disabilità».
Era il momento in cui nei Distretti Socio-Sanitari del Lazio – compreso quello dell’ANFFAS di Subiaco, il Distretto Roma 5.4 – si stava procedendo alla redazione dei Piani di Zona per il 2018, passaggio ritenuto quanto mai importante, per presentare, analizzare e valutare i bisogni e l’offerta dei servizi in àmbito territoriale.
Sin dal quel momento l’Associazione aveva sottolineato una serie di ritardi e risposte inadeguate, convocando a tal proposito anche una pubblica Assemblea.
A quanto pare, però, nei mesi successivi la situazione, secondo quanto denunciato dall’ANFFAS subiacense, è ulteriormente precipitata, dapprima, nel mese di ottobre, con l’approvazione di un Piano di Zona che aveva di fatto decretato la chiusura dei Centri Diurni per le persone con disabilità di Subiaco e Olevano Romano, a partire dal mese di giugno di quest’anno, in seguito – ed è storia di questi giorni – avendo a che fare con una gestione del Distretto Roma 5.4 fatta per lo più di tagli finanziari e ritenuta dall’Associazione «farraginosa, approssimativa, superficiale e arrogante, nel disattendere oltretutto le stesse indicazioni fornite dalla Regione».
Si tratta, scrivono ancora senza mezzi termini dall’ANFFAS, di «una sciagurata strategia di basso profilo politico che penalizza tutto il territorio del Distretto Socio-Assistenziale e mette in crisi la buona erogazione dei servizi sociali».
Pertanto, dopo che le varie denunce sono rimaste del tutto inascoltate, è arrivato il momento della mobilitazione, e proprio in questi giorni tutti i centri della zona stanno assistendo a una serie di pubbliche manifestazioni, che vedono scendere in piazza i rappresentanti dell’ANFFAS e tutti coloro che vi hanno voluto aderire. Si è incominciato ad Olevano Romano (30 gennaio), per continuare a Subiaco (31 gennaio), Bellegra (oggi, 1° febbraio), Affile (domani, 2 febbraio), Arsoli (3 febbraio), Arcinazzo Romano (5 febbraio).
«Vogliamo sensibilizzare le autorità competenti sui disservizi comunali per i disabili», è il semplice, ma incalzante messaggio che viene lanciato durante queste iniziative, delle quali anche dalle nostre pagine continueremo a seguire gli sviluppi, auspicando finalmente in qualche positiva risposta da parte delle Istituzioni locali. (S.B.)