Durante la presentazione alla cittadinanza del dossier di candidatura di Casale Monferrato (Alessandria) a Capitale Italiana della Cultura 2020, i rappresentanti istituzionali della storica città piemontese hanno annunciato la sottoscrizione del Manifesto della Cultura Accessibile.
Quest’ultimo, come avevamo riferito a suo tempo, è stato prodotto alcuni anni fa dal Tavolo Cultura Accessibile, voluto, quest’ultimo dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) e dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, cui oggi aderiscono più di trenta Enti impegnati sul fronte culturale, sociale e della disabilità.
Il Manifesto è diviso in dieci punti (1. Conoscere, considerare e conciliare le differenti esigenze della pluralità delle persone – 2. Offrire un’esperienza culturale appagante per qualsiasi persona – 3. Miscelare ed equilibrare l’accessibilità agli spazi, all’esperienza e all’informazione – 4. Privilegiare l’aspetto relazionale, educativo e l’accoglienza – 5. Comunicare in modo positivo, non discriminante ed escludente – 6. Ricorrere a pluralità di modalità comunicative e all’uso appropriato delle tecnologie – 7. Fornire informazioni oggettive per permettere un’autovalutazione dell’offerta culturale – 8. Promuovere la formazione degli operatori nei confronti dell’accessibilità alla cultura – 9. Invitare gli artisti a considerare le istanze dell’accessibilità – 10. Promuovere la ricerca sui temi della cultura accessibile), in applicazione dell’articolo 30 (Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
«Con questa condivisione di obiettivi – commentano dalla CPD di Torino – la città di Casale Monferrato ha dato un forte segnale del proprio impegno a progettare eventi culturali accessibili per diversi pubblici, provvedendo a identificare e a soddisfare i bisogni espressi dai fruitori, specie laddove vi siano esigenze specifiche collegate a disabilità o difficoltà. E va anche detto che con questa nuova sottoscrizione – che segue quella già attuata da Matera Capitale Europea della Cultura 2019 -, il Manifesto riceve un ulteriore riconoscimento del suo valore, quale strumento utile alle Istituzioni per realizzare eventi realmente per tutti».
Proprio oggi, 5 febbraio, una delegazione della città piemontese è a Roma, per presentare la propria candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020 e nel relativo dossier è inserito anche il Manifesto della Cultura Accessibile. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uffstampa@cpdconsulta.it.
Le Capitali Italiane della Cultura
Diventare Capitale Italiana della Cultura dà la possibilità di rappresentare per un anno la nuova offerta culturale e turistica nazionale, realizzando i propri progetti grazie al contributo ministeriale previsto.
In questo 2018 il titolo è andato a Palermo, nel 2019 a Matera e per il 2020, insieme a Casale Monferrato, le altre città finaliste sono: Agrigento, Bitonto (Bari), Macerata, Merano (Bolzano), Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.