«Quel Piano deve servire a stabilire i livelli essenziali di assistenza da garantire in tutto il Paese, al fine di superare l’odiosa disuguaglianza territoriale che determina disparità di servizi e prestazioni sociali da Nord a Sud»: lo si legge in una nota diffusa dall’Associazione Comitato 16 Novembre – impegnata ormai dal 2010 per i diritti delle persone con disabilità grave e gravissima – a proposito del Piano Nazionale per le Non Autosufficienze, previsto ormai da ben diciassette mesi (Decreto Ministeriale del 26 settembre 2016), ma non ancora definito.
«Abbiamo ottenuto tanto – prosegue la nota – e tuttavia siamo ben siamo consapevoli del fatto che le risorse sono ancora troppo poche per garantire livelli minimi di dignità a migliaia di persone non autosufficienti e loro familiari che quotidianamente vivono condizioni tragiche se non, per molti versi, drammatiche».
In vista dunque delle prossime elezioni politiche nazionali del 4 marzo, il Comitato si rivolge direttamente a tutti i candidati premier delle varie forze in campo, chiedendo loro di impegnarsi «su due semplici punti: definire, entro il 2018, il Piano Nazionale per le Non Autosufficienze con livelli essenziali che contengano, tra gli altri servizi e prestazioni, la garanzia di un assegno di cura dignitoso per le persone con disabilità gravissima da pagarsi direttamente tramite l’INPS; aumentare entro il 2020 il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze a 1 miliardo (+250 milioni nel 2019 e +300 milioni nel 2020), per finanziare adeguatamente i suddetti livelli essenziali».
«Due semplici impegni – conclude la nota – che per noi rappresentano gli obiettivi di battaglia politica dei prossimi anni». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Francesca Cicirelli (francesca_cicci91@hotmail.it).