La visione tattile di grandi opere della Collezione Guggenheim

«Questo nostro programma si pone, fin dal suo inizio, come tappa di un importante processo di avvio all’accessibilità museale, ma anche come momento di confronto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della pari dignità e sulla necessità di abbattere ogni tipo di barriera e procedere nella direzione dell’inclusione»: lo dicono dalla Collezione Guggenheim di Venezia, che il 24 e 25 febbraio proseguirà il ciclo di incontri denominato “Doppio Senso”, grazie al quale la nota pinacoteca ha aperto il proprio patrimonio artistico anche al pubblico con disabilità visive
Visione tattile di un'opera da parte di una bambina alla Collezione Guggenheim di Venezia
Visione tattile di un’opera, alla Collezione Guggenheim di Venezia, da parte di una bambina partecipanti al ciclo di incontri “Doppio Senso”

Proseguono con grande successo a Venezia gli incontri del ciclo denominato Doppio Senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim, progetto seguito sin dagli inizi anche dal nostro giornale, con il quale nell’autunno del 2015 il noto museo di Palazzo Venier dei Leoni aveva per la prima volta aperto il proprio patrimonio artistico anche al pubblico con disabilità visive, iniziando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza dell’arte attraverso il tatto, grazie a una serie di visite guidate e laboratori per non vedenti, ipovedenti e vedenti, adulti e bambini.
«Questo nostro programma – spiegano dalla Collezione Guggenheim – si pone, fin dal suo inizio, come tappa di un importante processo di avvio all’accessibilità museale, ma anche come momento di confronto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della pari dignità e sulla necessità di abbattere ogni tipo di barriera e procedere nella direzione dell’inclusione».
L’iniziativa, lo ricordiamo, si avvale della collaborazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), oltreché del patrocinio dell’ICOM Italia (il Consiglio Internazionale dei Musei) e del contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation, della Fondazione Araldi Guidetti e della Vaduz e Kirsh Foundation. «Un percorso – come sottolineato a suo tempo – che dal figurativo all’astrazione, porta alla conoscenza e a una lettura tattile delle avanguardie storiche amate e collezionate dalla volitiva mecenate americana Peggy Guggenheim».

Il prossimo appuntamento, dunque, sarà per sabato 25 e domenica 25 febbraio, quando ci si dedicherà all’uso delle geometrie nelle opere degli artisti dell’Avanguardia, a partire dalla Silhouette (1916) della ballerina stilizzata di Man Ray, che in sequenza ripete passi di danza anche se l’opera è bidimensionale. Si passerà poi allo Studio (1928) di Pablo Picasso, dove è possibile individuare un busto scolpito e un ritratto di donna a figura intera, in forma fortemente schematizzata, per concludere con la raffigurazione della testa astratta in Verso l’alto (Empor) di Vasily Kandinsky.
Le opere analizzate sono riprodotte in Minolta o in termoform e resina, con matrice realizzata a mano presso il Centro del Materiale Didattico dell’Istituto dei Ciechi di Milano.

Da ricordare che, come sempre, al termine dell’esplorazione tattile condotta da Valeria Bottalico – ricercatrice e formatrice in àmbito di accessibilità museale e componente di ICOM Italia – vi sarà un laboratorio con il noto scultore non vedente Felice Tagliaferri, che aiuterà a consolidare l’immagine mentale formata dell’opera d’arte fruita.
Come di consueto, poi, la giornata del sabato sarà dedicata agli adulti (ore 14-18) e quella di domenica ai bambini dai 6 ai 12 anni (dalle ore 15). Gli incontri sono gratuiti (fino a esaurimento posti).(S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: doppiosenso@guggenheim-venice.it (Maria Rita Cerilli).

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