Con lo slogan Dove tocchi, parla, l’ormai affermatissimo linguaggio tattilo-vocale LOGES-VET-Evolution (in sigla LVE), ha vinto un prestigioso premio internazionale, assegnato a Vienna, presso la sede delle Nazioni Unite, nell’àmbito dell’iniziativa internazionale Zero Project [se ne legga anche nel box in calce, N.d.R.], dedicata quest’anno proprio agli ausili per l’accessibilità dell’ambiente costruito e che ha visto la candidatura iniziale di molte centinaia di progetti provenienti da 73 Paesi di tutto il mondo.
Nei tre giorni della manifestazione, dal 21 al 23 febbraio scorsi, centinaia di persone con disabilità e non, parecchie scolaresche e varie delegazioni scientifiche di tutti i continenti hanno potuto provare e apprezzare la semplicità d’uso e il perfetto funzionamento di questo sistema tattilo-vocale, per il quale l’Italia ha il vanto di essere per ora l’unico Paese a vederne il rapido sviluppo nel tessuto cittadino e anche in ambiente naturale.
Già nell’anno scorso, tra l’altro, LVE aveva ricevuto un importante riconoscimento, essendo stato selezionato dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), che lo aveva inserito fra le buone pratiche delle città accessibili.
Il segreto di questo successo sta forse nel fatto che mentre il precedente sistema di segnali tattili LOGES era stato il frutto delle ricerche e delle sperimentazioni internazionali di alcuni esperti nell’ambito della sola ADV (Associazione Disabili Visivi), LVE è invece il frutto della collaborazione in varia misura di quasi tutte le Associazioni Nazionali che si occupano di problemi di autonomia e mobilità delle persone non vedenti e ipovedenti.
L’UICI, infatti (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), dopo animate discussioni durate tre anni presso l’Ente Italiano di Unificazione (UNI), ha convenuto sull’opportunità di apportare alcune modifiche al sistema da essa sostenuto (Vettore) e la stessa cosa ha fatto l’ADV rispetto a LOGES, eliminando così alcuni difetti dei due sistemi e migliorandone gli aspetti positivi.
Dal canto loro, l’ANS (Associazione Nazionale Subvedenti), Retina Italia, l’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) e la FISH (Federazione per il Superamento dell’Handicap) hanno partecipato ai lavori in sede UNI, fornendo un contributo particolarmente significativo per gli aspetti del contrasto cromatico e per la non interferenza con i problemi delle persone con difficoltà motorie, tramite le prove pratiche eseguite con il Centro per l’Autonomia.Anche l’ANPV, inoltre (Associazione Nazionale Privi di Vista e Ipovedenti), può vantare dei meriti, per avere partecipato, alla fine degli Anni Novanta, agli incontri tecnici che hanno portato alla redazione delle Linee Guida dei percorsi tattili di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che sono state poi la base per le attuali Linee Guida di LVE.
Riteniamo infine di completare il quadro, citando l’AICG (Associazione Italiana Ciechi di Guerra) per il suo costante appoggio e i suoi più che opportuni interventi, e l’ANFAMIV (Associazione Nazionale Famiglie Minorati Visivi), con la quale l’ADV ha realizzato un importante progetto per la conoscenza del sistema presso gli addetti ai lavori, i fruitori e i cittadini, nell’àmbito della Regione Friuli Venezia Giulia.
Vent’anni di onorato servizio, quindi, ed è arrivata l’“ora della pensione” per il famoso sistema di segnali tattili LOGES, dopo che il marchio con il suo nome è diventato sinonimo di percorso tattile per ciechi. Ma cosa ha indotto noi dell’ADV che lo avevamo inventato a consentire ad alcune modifiche? Molto semplicemente l’esperienza nostra e dei ciechi che lo hanno utilizzato. È apparso chiaro, infatti, che alcuni codici non erano sempre ben percepiti, come il codice di incrocio e quello di attenzione/servizio: abbiamo quindi modificato totalmente il primo e distanziate le barrette del secondo, favorendo una maggiore vibrazione del bastone quando vi passa sopra. Inoltre, i canaletti del codice rettilineo sono stati leggermente allargati, rendendoli meglio riconoscibili sotto i piedi e altre lievi modifiche sono state imposte da una serie di nuovi parametri introdotti nelle norme europee e internazionali.
Il vero salto di qualità, però, sta nel fatto che LOGES era esclusivamente legato al tatto plantare o con il bastone bianco, mentre LVE parla. Infatti, il bastone speciale o la cavigliera – che è in corso di ingegnerizzazione – leggono i messaggi contenuti nei TAG RFG posti al di sotto delle piastre tattili, nel punto esatto in cui si trova la punta del bastone o il piede del cieco, e gli comunicano tramite un auricolare informazioni essenziali per fargli conoscere la sua posizione, i nomi delle strade, i servizi pubblici o privati davanti ai quali sta passando, i mezzi di trasporto che può utilizzare, come anche informazioni turistiche o descrizioni di piazze, monumenti o interni di edifici e di musei. Il tutto con una precisione centimetrica, non raggiungibile con gli attuali sistemi di geolocalizzazione GPS e tantomeno con i beacon e senza necessità di alimentazione elettrica.
In questo modo può essere finalmente rispettato il terzo requisito che la legge richiede per gli ausili dedicati al superamento delle barriere senso-percettive: la riconoscibilità dei luoghi, non ottenibile con le semplici piastre tattili, che possono invece assicurare gli altri due, e cioè l’orientamento e l’avviso nei punti di pericolo.
La mostra e la premiazione, come detto, si sono svolte a Vienna, negli spaziosi locali del Centro Internazionale delle Nazioni Unite, un enorme complesso in prossimità del Danubio. Il grande spazio disponibile ha consentito di installare un percorso dimostrativo completo nei suoi vari elementi e di farlo osservare dalle migliaia di visitatori, dato che era posto subito dopo l’ingresso e molti lo hanno anche provato, esprimendo ammirazione e apprezzamento.
Abbiamo anche avuto la possibilità di svolgere una presentazione video e audio di LVE, avendo come moderatore Fredric Schroeder, presidente della WBU, l’Unione Mondiale dei Ciechi, che ha manifestato interesse e apprezzamento per il sistema.
Il premio è stato quindi consegnato a Giulio Nardone, presidente dell’ADV, dal fondatore della ESSL Foundation, Martin Essl, che lo ha istituito.
Molto interessate si sono dimostrate anche le delegazioni giapponesi, degli Emirati Arabi e di Israele, che hanno a propria volta testato il percorso.
«Questo riconoscimento internazionale – dichiara Nardone – ci stimola ancor di più a lavorare per diffondere maggiormente l’impiego di LVE, evitando che si continui a costruire o a ristrutturare marciapiedi, piazze ed edifici pubblici o privati aperti al pubblico che non siano a norma anche sotto il profilo del superamento delle barriere senso-percettive».
In questo senso molto importante si rivela l’attività degli esperti dell’Ufficio Legale e dell’Ufficio Tecnico dell’INMACI (Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti), organismo creato nel 2013 dall’UICI e dall’ADV, la cui competenza è riconosciuta da tutte le Associazioni della categoria.
Si tratta di un organismo che ha al proprio attivo l’invio di migliaia di lettere per rammentare le esigenze di orientamento e di sicurezza dei non vedenti e degli ipovedenti, sia agli Enti Pubblici, sia ai privati titolari di centri commerciali, alle grandi strutture ricettive, alle cliniche e così via.
Oltre a tale attività, l’INMACI, grazie al suo Ufficio Tecnico, fornisce consulenza gratuita a soggetti pubblici e privati sulla corretta progettazione dei segnali e percorsi tattilo-vocali, per evitare che, come talora accade, siano commessi errori che compromettono la concreta efficacia delle installazioni, rendendole, in casi particolari, non soltanto inutili, ma addirittura dannose.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: presidenza@disabilivisivi.it. Allo stesso indirizzo si può anche richiedere un filmato riguardante le giornate di Vienna.
Zero Project
«Superando.it» ha già avuto più volte occasione di occuparsi di Zero Project, importante iniziativa internazionale avviata nel 2011 dalla ESSL Foundation, insieme alla Fondazione World Future Council e dal 2013 con l’European Foundation Centre.
L’obiettivo principale, in sostanza, è quello di arrivare a un mondo con “zero barriere” – come esplicitamente dichiarato dal nome stesso del progetto – ovvero – ciò che avevamo ampiamente riferito nel corso di una lunga intervista con Ingrid Heindorf, componente del team che coordina il progetto – quello di migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità, sulla base dei princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, e in particolare sul concetto ampio di accessibilità fissato nel nono articolo di essa, da una parte misurandone il livello di applicazione in vari Paesi, dall’altra cercando esempi di buone politiche e buone prassi in tutto il mondo, all’insegna dell’innovazione.
Quelle politiche e quelle prassi, poi, vengono presentate e discusse – oltreché nel sito del progetto – anche nelle Conferenze Annuali di Vienna, curate dall’Ufficio delle Nazioni Unite presente nella capitale austriaca.