
Credo da tempo che una delle cose più inutili sia dedicare una giornata a un tema particolare e nemmeno l’8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne, sfugge, a mio parere, a tale considerazione.
Stando alle cronache, non avrebbe gran senso proclamare una Giornata della Donna – anche se i favorevoli affermano fortemente il contrario – quando i femminicidi sono in continua crescita e la presenza delle donne in politica cala, come cala la possibilità di formare un Governo in tempi ragionevoli.
Devo tuttavia riconoscere che l’8 marzo potrebbe assurgere a un vero emblematico significato, se venisse particolarmente dedicato alle donne caregiver, che assistono familiari con grave disabilità, e sono poi la maggioranza e delle donne e dei caregiver.
Sulla donna caregiver abbiamo versato tutti fiumi di inchiostro telematico e più di ogni interessato elogio credo possa valere, particolarmente per me, vecchio caregiver maschio, bisognoso a sua volta di assistenza, una semplice parola: grazie!
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Il riconoscimento del caregiver familiare In Italia la figura del caregiver familiare - colui o colei che a titolo gratuito si prende cura in modo significativo e continuativo di un congiunto non autosufficiente a causa…
- Per un nostro dibattito scientifico «Urge la nostra fondamentale presenza in qualità di studiosi - scrive Claudio Roberti - perché dobbiamo poter dire: “Niente su di Noi senza di Noi", anche in tale ambito». E…