«Le persone con Sindrome di Down, come tutte le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, rappresentano una risorsa importante per la comunità e sono loro stesse ad affermarlo autonomamente e a gran voce attraverso quello che ormai è un movimento trasversale internazionale, ossia l’Autorappresentanza, la Self Advocacy. Non a caso tra gli obiettivi che si pone la Giornata 2018 vi è anche quello di promuovere l’empowerment delle persone con sindrome di Down, ovvero di accrescerne l’autoconsapevolezza, per permettere loro di rappresentarsi in maniera sempre più autonoma».
A dirlo è Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), oggi, 21 marzo, che è la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down, centrata sul tema #WhatIBringToMyCommunity #WDSD18 (“Il mio apporto alla comunità” o anche “Il mio contributo alla società”), come abbiamo già ampiamente scritto in altre parti del giornale.
«L’Autorappresentanza – prosegue Speziale – è uno strumento fondamentale che le persone con disabilità intellettive stanno continuando a implementare giorno per giorno, perché non sono più disposte ad essere soggetti passivi di decisioni altrui che le riguardano direttamente e che influenzano la loro vita. Proprio perché consapevoli da sempre di questo, abbiamo promosso al nostro interno Io cittadino! Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento, il primo movimento di Autorappresentanza italiano, ricevuto e riconosciuto anche dal presidente della Repubblica Mattarella nel 2016, composto da persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo che lavorano costantemente per difendere in prima persona i loro diritti e per garantire un futuro diverso e migliore a tutte le persone con disabilità intellettive [sul Progetto “Io cittadino!” si legga anche la nostra ampia presentazione, pubblicata a suo tempo, N.d.R.]».
E sempre a proposito di Autorappresentanza, come ricorda il Presidente dell’ANFFAS, «essa sarà uno dei temi al centro della prossima Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale del 28 marzo, con la sua ormai consolidata formula dell’ANFFAS Open Day, che vedrà cioè le strutture della nostra Associazione – circa mille in tutta Italia – in cui da sessant’anni ci si prende cura e carico di oltre 30.000 persone con disabilità e dei loro familiari, organizzare con il protagonismo diretto delle persone con disabilità, convegni, spettacoli e tante altre iniziative, volte a diffondere la cultura dell’inclusione sociale, delle pari opportunità, della non discriminazione».
«Invito quindi chi fosse ancora scettico sui grandi contributi che le persone con Sindrome di Down e tutte le persone con disabilità intellettive in generale danno alla comunità – conclude Speziale – a partecipare alla nostra Giornata del 28 marzo, che quest’anno rivestirà un’importanza particolare, coincidendo con il nostro sessantennale: in molte strutture associative sarà quindi possibile ripercorrere la storia dell’ANFFAS dal 1958 ad oggi, verificando non solo come la società sia cambiata ma come sia soprattutto cambiato il ruolo delle persone con disabilità intellettive all’interno di essa e come queste siano sempre più in prima linea per la difesa e tutela dei propri diritti, consapevoli che, nonostante i tanti traguardi raggiunti, tante sono ancora le sfide da affrontare, per garantire a tutti pari opportunità e piena inclusione sociale». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.
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