Aveva preso il via nell’estate dello scorso anno la fase organizzativa del progetto denominato Auto-NOI-mia. Percorsi sperimentali di inclusione sociale e cittadinanza attiva per le persone con disabilità nel contesto delle comunità locali, iniziativa promossa da Parent Project, l’Associazione di pazienti e genitori di bambini e ragazzi con distrofia muscolare di Duchenne e Becker, con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
«Attraverso Auto-NOI-mia – spiegano da Parent Project – ci siamo posti l’obiettivo di sperimentare percorsi innovativi in grado di favorire l’autonomia dei giovani adulti con distrofia di Duchenne, mirando al tempo stesso a facilitarne l’inclusione sociale e i processi di cittadinanza nel contesto delle comunità locali. In particolare, puntiamo a interconnettere in modo virtuoso due obiettivi: quello di sviluppare e migliorare la vita dei singoli ragazzi che convivono con la distrofia di Duchenne, e quello di promuovere la loro partecipazione attiva alla vita del loro territorio».
Il progetto, dunque, si basa innanzitutto su una fase di sperimentazione nazionale di percorsi di vita autonoma e cittadinanza attiva, con la creazione, nello specifico, di gruppi di giovani che stanno collaborando (in presenza o a distanza, attraverso strumenti tecnologici e web) alla costruzione di uno o più progetti comuni intorno al tema Noi siamo la nostra comunità – Inclusione sociale e cittadinanza attiva delle persone con disabilità. In parallelo alle attività si realizzerà un documentario volto a raccontare il percorso svolto dai giovani.
Da segnalare, inoltre, il recente lancio di un sito web dedicato, che verrà animato nel corso dell’annualità del progetto, ospitando i lavori delle persone coinvolte e il documentario stesso.
«I percorsi intrapresi dai giovani partecipanti – ricordano ancora da Parent Project – sono numerosi e variegati. Tra di essi molti sono di carattere creativo e hanno tra i propri “ingredienti” tematiche legate all’integrazione e alla realtà dei giovani con disabilità, calata nei territori di appartenenza. Un gruppo sta lavorando alla realizzazione di un cortometraggio di sensibilizzazione sul tema dell’inclusione, un altro sta organizzando una mostra fotografica che documenterà un’iniziativa di sport integrato. E ancora, alcuni giovani scriveranno articoli e reportage su tematiche legate allo sport e al turismo accessibile, altri ancora stanno mettendo in cantiere una mostra di pittura. Una dimensione particolarmente valorizzata dal progetto è quella di mettere in contatto, per quanto possibile, e fare collaborare tra loro giovani che vivono anche in aree diverse. In un caso, ad esempio, si è stabilita una collaborazione tra una persona della Provincia di Bari, che ha scritto un racconto, e una del Cuneese, appassionata di fumetti, che realizzerà le illustrazioni a corredo della storia». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Elena Poletti (e.poletti@parentproject.it).
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