Rischi di segregazione contro Opportunità di inclusione: si chiama così il seminario formativo curato dal L-inc (Laboratorio-inclusione sociale disabilità), il progetto avviato lo scorso anno in Lombardia, di cui si può leggere ampiamente anche nel box in calce.
L’incontro si svolgerà nella mattinata del 17 aprile a Villa di Breme Forno, polo del Campus Bicocca a Cinisello Balsamo (Milano) e l’obiettivo sarà sostanzialmente quello di analizzare dove si collochi il limite tra inclusione e segregazione nei servizi per le persone con disabilità.
«Ogni servizio “dedicato” alle persone con disabilità – sottolinea Giovanni Merlo, direttore della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), curatore insieme a Ciro Tarantino, docente di Sociologia dei Codici Culturali e di Teoria delle Relazioni Sociali all’Università della Calabria, del recente volume La segregazione delle persone con disabilità: i manicomi nascosti in Italia (Maggioli, 2018) – contiene in sé un’opportunità di emancipazione e di inclusione, ma anche un rischio di isolamento e separazione. Una situazione che riguarda, sia pure con caratteristiche differenti, anche l’insieme delle “Unità di Offerta” oggi presenti e attive in Lombardia. Per ora, tuttavia, la segregazione delle persone con disabilità scandalizza e fa notizia solo quando genera maltrattamento e violenza. Bisogna invece abituarsi a considerare la separazione e l’esclusione delle persone con disabilità come un rischio insito in ogni servizio a loro rivolto, soprattutto in quelli considerati “ad alta protezione”. E dall’altra parte sappiamo che a determinate condizioni ogni servizio può divenire strumento di inclusione e vita indipendente».
Sono temi, questi, che toccano anche il citato Progetto L-inc, in cui molte delle persone con disabilità coinvolte usufruiscono di questi servizi, e che durante il seminario di Cinisello Balsamo sarà affrontato alla luce di due percorsi di ricerca.
Il primo di essi è dedicato alla revisione della Norma UNI 11010:2016, necessaria per definire come i servizi devono contribuire alla vita indipendente e all’inclusione sociale. Un percorso diventato anche un altro volume, intitolato Disabilità: servizi per l’abitare e sostegni per l’inclusione (Maggioli, 2016), che insieme a Serafino Corti e Mauro Leoni, vede tra i curatori Marco Faini, direttore dell’ANFFAS di Brescia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e responsabile di L-inc e Carlo Francescutti, dirigente responsabile del Servizio di Integrazione lavorativa dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 5 del Friuli Venezia Giulia.
Il secondo percorso di ricerca fa riferimento a un lavoro di ricerca nazionale, di cui abbiamo scritto ampiamente anche su queste pagine, condotto dalla FISH con l’obiettivo di definire i criteri e gli indicatori utili a individuare i servizi residenziali segreganti per le persone con disabilità. Una ricerca, questa, confluita nel già citato volume La segregazione delle persone con disabilità: i manicomi nascosti in Italia. (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo del seminario del 17 aprile, che sarà introdotto e moderato da Gianfranca Duca, presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito di Cinisello Balsamo. Per partecipare, è consigliabile iscriversi, inviando un messaggio a: info@laboratoriolinc.it, al quale recapito si possono anche chiedere ulteriori informazioni. È previsto il servizio di sottotitolazione.
L-inc (Laboratorio-inclusione sociale disabilità)
Questo progetto si propone di rendere la persona con disabilità protagonista del proprio percorso di vita. Per questo è pensato come un laboratorio che vuole sperimentare diverse attività e iniziative sul territorio di Bresso, Cinisello, Cormano e Cusano Milanino (Città Metropolitana di Milano), che mettono al centro la persona con disabilità.
L-inc nasce dal Progetto Inclusione sociale e disabilità: percorsi di sperimentazione del Budget di Salute, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, nell’àmbito della terza edizione del Bando Welfare in azione e innovazione sociale. È promosso da ANFFAS Lombardia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, ente capofila), LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e IPIS-Insieme per il sociale, dalle Cooperative Sociali Arcipelago, Solaris e Il Torpedone, dall’Università di Milano (Dipartimento di Diritto Pubblico e Sovranazionale), dall’Università di Milano Bicocca (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) e dall’UICI Lombardia (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).
Sono esattamente sessanta le persone alle quali L-inc si rivolgerà in tre anni. Agli inizi del mese di ottobre dello scorso anno si è svolto un incontro per presentare il progetto alle prime venti persone scelte e chiedere loro di farne parte.