È purtroppo una questione ben nota ai Lettori di «Superando.it», quella delle persone con disabilità visiva accompagnate dal proprio cane guida, che ancora troppo spesso si vedono negare l’accesso ai locali e ai servizi pubblici o aperti al pubblico. Non bastassero poi Leggi ormai annose come la 37/74 (integrata e modificata dalla Legge 376/88 e dalla Legge 60/06), che stabiliscono esattamente il contrario, va registrata, su un altro versante, anche la recente presa di posizione di FederFIDA (Federazione Italiana Diritti Animali), che ha prodotto una nota ufficiale ove si sottolinea con chiarezza che «Il cane guida rappresenta gli occhi per il non vedente e quindi non deve essere allontanato dal diversamente abile visivo che accompagna».
Ma nonostante tutto ciò continuano a ripetersi episodi di discriminazione e di mancato rispetto delle Leggi, ancor più gravi quando accadono all’interno di una scuola pubblica, come denuncia Francesco Santoro, presidente dell’UICI di Sassari (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che ha anche segnalato il fatto a tutti i rappresentanti delle Istituzioni Scolastiche, a partire dal Ministro dell’Istruzione.
Occupato in qualità di centralinista presso il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Alghero (Sassari), Santoro ha accolto qualche giorno fa nell’androne di esso un amico non vedente, accompagnato dal suo cane guida, per accoglierne una richiesta di informazione amministrativa. «A quel punto – racconta – si è presentato il Vicepreside, intimando al mio amico l’abbandono dell’istituto, poiché in compagnia del cane guida, affermando che la presenza dell’animale potesse causare problemi di allergie agli studenti, anche se nessuno studente era presente al momento. La persona ha garbatamente informato il Vicepreside che la Legge gli consente di fare entrare il cane ovunque, senza limitazioni, e che era provvisto del libretto sanitario che attestava la salute dell’animale. Di fronte però al suo palese imbarazzo e difficoltà, ho preferito chiedergli cortesemente di uscire con me nel cortile, per evitare inutili sceneggiate da parte di chi chiaramente stava dimostrando l’assoluta ignoranza della Legge e l’indifferenza totale per i sentimenti che quella persona provava in quel momento sentendosi discriminato, al punto tale che fra le lacrime mi ha chiesto: “Allora, anche chi viene in carrozzina in questa scuola non può entrare?».
«Come dipendente di quell’istituto – prosegue Santoro – ho preferito non discutere col Vicepreside, per rispetto all’Istituzione che mi accoglie, riservandomi alla fine delle mie ore lavorative, come presidente dell’UICI Provinciale, di rendere noto questo episodio, che la dice tutta sul livello e sul grado di preparazione di quelli che dovrebbero essere gli educatori e i formatori degli studenti che ogni giorno incontrano la diversità lungo il percorso della vita quotidiana».
«Per quanto mi riguarda – conclude il Presidente dell’UICI di Sassari – parlare di inclusione e integrazione rappresenta già una forma di esclusione, perché mi sento uomo, cittadino e lavoratore esattamente uguale a tutti gli altri. Pertanto, mi auguro anche a nome dei ciechi e ipovedenti che rappresento in questa Provincia, che questo episodio aiuti le Istituzioni a capire quanto sia importante la parola “rispetto” attraverso la comprensione delle diversità, sorgente e linfa dell’avvicinamento».
«In qualità di presidente del Consiglio Regionale per la Sardegna dell’UICI ETS-APS – dichiara dal canto suo Raimondo Piras – esprimo la più ferma condanna per quanto accaduto e la piena solidarietà al signore non vedente coinvolto nell’episodio e al Presidente della nostra Sezione di Sassari. È inaccettabile che episodi del genere, in palese violazione della legge, continuino a verificarsi ed è gravissimo che simili episodi avvengano all’interno di un’Istituzione Scolastica che dovrebbe essere luogo di educazione, cultura, legalità, tolleranza e integrazione. Mi auguro dunque che il Dirigente Scolastico intervenga tempestivamente sull’episodio, con una nota ufficiale, per chiarire le cause della vicenda e le azioni che verranno adottate affinché simili episodi non abbiamo mai più a ripetersi». (S.B.)
Delle battaglie per il diritto all’accesso dei cani guida – condotte con forza dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e dall’Associazione Blindsight Project – il nostro giornale si è occupato molto spesso in questi anni. Nella colonnina a destra del nostro articolo intitolato A scuola con il cane guida (a questo link), elenchiamo i contributi da noi pubblicati su questo tema negli ultimi anni.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uicsard@uiciechi.it; uicss@uiciechi.it.