Nell’àmbito dell’Alternanza Scuola-Lavoro, introdotta qualche tempo fa dalla riforma cosiddetta la Buona Scuola, appare particolarmente interessante il progetto avviato dal Presidio UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Sant’Anastasia e Paesi Vesuviani, vicino a Napoli, con il Liceo Scientifico Torricelli di Somma Vesuviana, collaborazione suggellata qualche settimana fa da una specifica convenzione, dopo la quale hanno preso il via varie attività.
«Siamo stati entusiasti – sottolinea Giuseppe Fornaro, responsabile del Presidio UICI – di intraprendere questo percorso, che ci permette di evidenziare l’importanza di portare a conoscenza, soprattutto dei più giovani, il tema della disabilità, argomento spesso ignorato dall’Istituzione Scolastica. Alla fine dell’esperienza, infatti, gli studenti delle Classi Quarte disporranno delle conoscenze base relative alla disabilità visiva, attraverso un programma ben articolato e strutturato di attività teoriche e pratiche, da svolgere insieme a persone con disabilità, spaziando dalle differenze fra cecità e ipovisione al metodo Braille, dalla mobilità alle barriere, fino allo sport, in una molteplicità di temi che costituiranno un bagaglio di conoscenze essenziali, con l’augurio che si possano creare coscienze di giovani aperti ad accogliere le diversità».
L’incontro iniziale è servito ad approfondire i concetti relativi all’aptomorfica – la conoscenza attraverso il tatto – e al Braille. In tal senso, è stato presentato agli studenti bendati un disegno in rilievo da riconoscere appunto attraverso il tatto. Scopo dell’esercizio è stato segnatamente quello di far comprendere non solo i tempi più lunghi richiesti dalla percezione tattile, ma anche i processi di analisi e sintesi, non sempre così semplici.
Successivamente – ed è quanto accaduto in questi giorni – una mattinata intensa dell’intero percorso – che durerà complessivamente un paio di mesi – è stata vissuta dagli studenti di Somma Vesuviana, impegnati nella prima di quattro giornate dedicate alla rilevazione delle barriere architettoniche sul territorio, iniziativa preceduta da un incontro presso la Sala Consiliare del Comune, con l’intervento, insieme al citato Giuseppe Fornaro, di Bruno Beneduce, assessore alla Pubblica Istruzione, di Sandra Minichini, docente e coordinatrice del progetto e dell’architetto Ciro Di Costanzo, che hanno spiegato ai giovani che cosa si intenda esattamente per barriere architettoniche, mettendo soprattutto in evidenza il fatto che esse sono il risultato dell’inciviltà degli uomini.
Gli studenti, quindi, sono stati divisi in due gruppi, ad ognuno dei quali è stata assegnata una zona ove rilevare e fotografare le barriere, allo scopo di realizzare una mappatura da presentare al Tavolo PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) dell’Amministrazione Comunale, favorendone gli auspicati lavori di ristrutturazione e abbattimento degli ostacoli.
«All’interno dei due gruppi che hanno percorso altrettante zone diverse – spiega Fornaro -, erano presenti due persone con diverse disabilità, motoria e sensoriale, ciò che ha permesso di constatare nei fatti differenti tipi di barriere, mostrando ai giovani che spesso, una barriera è un ostacolo per una disabilità, ma non per un’altra. Gli studenti hanno preso parte all’attività con grande entusiasmo e partecipazione, sorprendendoci anche un po’ per il loro coinvolgimento e la voglia di comprendere, all’insegna di una grande diligenza e disciplina». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uici.anastasia@gmail.com.
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