Qualche giorno ancora e prenderà il via l’impresa solitaria di Marco Rossato, anticipata qualche tempo fa dal nostro giornale. Il 22 aprile, infatti, il quarantaquattrenne velista con disabilità motoria, istruttore, con una ventennale esperienza agonistica alle spalle, partirà dall’Arsenale di Venezia con il suo trimarano Dragonfly 800 e toccherà ben sessantatré tappe, portando in giro per l’Italia il suo Progetto TRI sail4all. A seguirne il viaggio in barca vi sarà anche un camper – opportunamente attrezzato – che lo supporterà e darà la massima visibilità all’iniziativa via terra.
Ma quali sono i principali obiettivi che si pone Rossato con TRI sail4all? A spiegarlo è l’Associazione dei Timonieri Sbandati, che lo ha visto tra i fondatori e della quale è vicepresidente. «Gli obiettivi del progetto – si dichiara – sono fondamentalmente tre, il primo dei quali consiste nel rilevare e verificare l’accessibilità dei porti italiani, sensibilizzando le varie Autorità Locali, affinché possano rendere i porti stessi sempre più fruibili da parte di tutti per tutti. In tal senso, durante il viaggio verranno effettuate riprese per raccogliere informazioni sull’accessibilità e sui servizi del porto ospitante e il tutto verrà poi condiviso in un’apposita mappa, consultabile online in forma gratuita. Marco, poi, vuole dimostrare con questa esperienza che se la navigazione viene fatta con professionalità, chiunque ha il diritto di vivere il mare e che quindi la patente nautica dev’essere uguale per tutti. Si deve considerare infatti che se le imbarcazioni sono accessibili e dotate dei necessari ausili possono essere condotte in totale autonomia. E da ultimo, ma non certo ultimo, ci si propone una capillare diffusione dei princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, in perfetta continuità con il noto Progetto WoW (Wheels on Waves, ovvero “Ruote sulle onde”), che lo scorso anno ha visto Andrea Stella, amico di Rossato, solcare le acque dell’Atlantico e poi del Mediterraneo con il suo catamarano Lo Spirito di Stella [se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine, N.d.R.]».
«Dare continuità nella diffusione di quel documento – ha sottolineato lo stesso Rossato, in sede di presentazione di TRI sail4all – è un dovere di tutti e abbiamo la fortuna di poterlo fare all’interno di questo progetto».
In realtà il progetto si spiegherà su un arco temporale di circa tre anni, dal momento che, dopo questo primo lungo percorso via mare, nei mesi più freddi si svilupperà via terra in camper. Questo consentirà a Rossato e al suo gruppo di incontrare tutte quelle Sezioni della Lega Navale Italiana che non hanno una sede nautica, ma anche di raggiungere le scuole, le Istituzioni e i Circoli Velici, ovvero tutte quelle realtà presenti sul territorio che però non si affacciano sull’acqua.
In particolare nei confronti dei ragazzi delle scuole, si cercherà di diffondere la sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento del mare, e soprattutto sulla plastica sommersa, problema che affligge i mari e gli oceani, creando vere e proprie devastazioni.
Sullo sfondo, per concludere, l’Associazione dei Timonieri Sbandati si pone un ulteriore obiettivo fondamentale, che è sostanzialmente quello di rendere la vela e il mare accessibili a tutti. E questo anche grazie a Cadamà, la prima barca a vela storica senza barriere, creata nei Cantieri Navali della Spezia. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: press.tri.sail4all@gmail.com (Elena Casi).
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