A sole due settimane dall’inaugurazione [se ne legga ampiamente sulle nostre pagine, N.d.R.], l’altalena accessibile ai bambini con disabilità, installata all’interno dei Giardini Pubblici Montanelli di Milano, è già stata danneggiata gravemente. Il nastro bianco e rosso la delimita, rendendola inaccessibile a chi è destinata. Un articolo de «la Repubblica», pubblicato il 6 maggio scorso, ha denunciato l’accaduto.
Ci rincresce che a danneggiare il gioco sia stato l’uso improprio che i bambini “normali” hanno fatto dell’altalena, prendendo d’assalto la pedana e salendoci in tre/quattro alla volta, incuranti delle istruzioni.
Né ci consola leggere che non succede “solo” a Milano. Praticamente da nord a sud del nostro Paese è un continuo segnalare danni e usi impropri a questo tipo di strutture. Solo questa settimana si sono registrati altri due casi: uno a Mazara del Vallo (Trapani) e uno a Campomarino (Campobasso). E nemmeno ci consola sapere che evidentemente non solo alcuni cittadini milanesi necessitano di una lezione di civiltà.
La nostra Associazione è stata chiamata a dare il suo contributo pedagogico nella scelta dei giochi da installare ai Giardini Montanelli. Un progetto bello e articolato, che vedrà la creazione di altre aree giochi accessibili in tutte le nove zone di Milano.
Rivendichiamo la scelta di questa altalena perché questo tipo di struttura consente ai bambini in carrozzina di vivere il piacere del movimento altalenante, un piacere che tutti amiamo.
Si sta già lavorando per rimettere in sicurezza l’altalena e per renderla di nuovo accessibile. Ci impegneremo a sensibilizzare la cittadinanza, insieme alle altre Associazioni coinvolte in questo progetto. In tal senso sono già previsti incontri nelle scuole primarie per spiegare cosa sia la disabilità e per spiegare il progetto. Incontreremo alunni, insegnanti e genitori. Anche in questo progetto non perderemo di vista la nostra mission: costruire una cultura diversa della disabilità.
Qualcuno ha proposto di togliere quell’altalena dell’area gioco, perché non sarebbe inclusiva, perché potrebbe essere pericolosa se utilizzata impropriamente. Ascoltiamo le critiche, ma vogliamo rispondere che inserire una giostra solo per bambini con disabilità non va contro al concetto di inclusione del parco giochi.
Siamo convinti che l’altalena debba rimanere lì. Non solo perché è l’unica struttura che consente ai bambini in carrozzina di poter vivere il piacere del movimento altalenante, ma perché toglierla vorrebbe dire ancora una volta ledere le persone più deboli, vorrebbe dire non rispettare il diritto al gioco di un bambino con disabilità che non ha la possibilità di scegliere.
Quell’altalena, installata lì nel cuore di Milano e vista da migliaia di persone, non è “solo” per i bambini con disabilità. Racconta tante cose a noi e ai nostri figli. Ci obbliga a riflettere sul fatto che ci sono bambini che non possono camminare e correre, ma non devono rinunciare al piacere di dondolarsi su un’altalena. Ci dice che la società può e deve garantire loro questo diritto, ci dice che noi e i nostri figli siamo chiamati a rispettare questo spazio di libertà.
Guardate il sorriso o l’espressione di gioia negli occhi di quei bambini che salgono su quella giostra. E guardate anche l’espressione dei loro genitori, che per una volta hanno l’occasione di far divertire i loro figli insieme e come gli altri bambini.
L’altalena non va tolta, ma raddoppiata. Affinché tutti i bambini in carrozzina possano averne a disposizione nelle loro città, nei loro paesi. Esistono pedane accessibili per salire sui mezzi pubblici, esistono montascale per i gradini, esistono parcheggi dedicati. Perché non dovrebbero esistere altalene accessibili dedicate ai bambini in carrozzina? Quello che è necessario non è mettere sigilli, sorveglianza, o addirittura togliere l’altalena, ma sensibilizzare la comunità a non distruggere quello che è il bene di tutti.