Venticinque anni a fianco delle persone con X Fragile

Venticinque anni a fianco delle persone con sindrome X Fragile – la seconda causa di disabilità intellettiva su base genetica dopo la sindrome di Down – e verso una più attenta comprensione di tale condizione: per celebrare tale percorso, l’Associazione Italiana Sindrome X Fragile ha organizzato tre giornate di studio e scambio a Padova, con un convegno medico-scientifico, oggi, 17 maggio e domani, venerdì 18, e con l’incontro di sabato 19, intitolato “Nella Storia, tra la gente. Racconti di vite Xtraordinarie”, dove abbonderanno i temi, i relatori di prestigio e gli spunti di riflessione

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Turismi accessibili, per rispondere alle necessità e ai sogni di tutti

«Il turismo accessibile che noi intendiamo raccontare è caratterizzato da soluzioni creative e gusto estetico che riescono a rispondere alle necessità e ai sogni di tutti i viaggiatori/abitanti di un territorio, indipendentemente dall’età, dalla condizione di salute o dalle loro particolari scelte, allergie o intolleranze alimentari. Ricordando sempre che rendere accessibile un luogo non significa deturparlo, ma valorizzarlo»: a dirlo è Simona Petaccia, presidente dell’Associazione abruzzese Diritti Diretti, che il 18 maggio a Chieti premierà i vincitori del 3° Concorso “Turismi accessibili”

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Creare il giusto contesto per tutti gli alunni: i tempi sono maturi!

«Sono maturi i tempi – scrive Simonetta Morelli – per creare il giusto contesto scolastico per gli alunni tutti, con e senza disabilità. Chi manda i figli a scuola pubblica deve sapere che avranno compagni con disabilità, e che dovrà farsene carico, perché i suoi figli faranno delle domande cui si dovrà rispondere in maniera corretta. E chi lavora nella scuola deve entrare nell’ordine di idee che il collega di sostegno è un insegnante della classe e non il “guardiano di un alunno”. E nemmeno la graduatoria del sostegno può più essere considerata solo come una “porta sul mondo del lavoro”»

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Bene la sospensione di quel Piano Regionale della Cronicità

«Siamo contenti – dichiara Giancarlo D’Errico dell’ANFFAS Piemonte – che sia stato sospeso il Piano della Cronicità del Piemonte, perché sarebbe stato deleterio per le persone con disabilità e per le loro famiglie, scaricando in gran parte su queste ultime – già in situazione di progressivo impoverimento a causa della crisi – la gestione organizzativa ed economica delle cosiddette “persone fragili”. Al tempo stesso, però, chiediamo di avviare un tavolo di concertazione sul tema, che permetta di concordare linee guida e modalità di intervento, prima di arrivare al provvedimento definitivo»

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Passaggi di vita e di età, nei quali cresce l’autonomia

«Consentire alle persone con disabilità di realizzare il proprio percorso di vita all’interno della comunità di appartenenza, trovandovi non solo un’occasione di inclusione, ma anche l’opportunità di esprimere il proprio valore»: è nato per questo, in Lombardia, “TikiTaka – Equiliberi di essere”, progetto avviato dal Distretto di Monza-Desio, che il 19 maggio a Monza farà il punto sul primo anno di attività, presentando quindi le nuove iniziative in programma, durante l’incontro intitolato “Passaggi di vita: parole e storie in transito”

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Alternanza scuola-lavoro e disabilità: proposte di percorsi efficaci

Si intitolerà così il convegno nazionale in programma per il 21 maggio a Roma, centrato su una modalità didattica – l’alternanza scuola-lavoro, appunto – introdotta dalla Legge 107/15 (“La Buona Scuola”) e durante il quale, oltre a dare spazio a una serie di interventi provenienti dal mondo delle Associazioni di persone con disabilità, verrà anche presentata una “Guida operativa per l’alternanza scuola-lavoro per gli studenti con disabilità”

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Non tutti amano quell’Orto Sociale

C’è un Orto Sociale a Modica (Ragusa), di cui si occupano con costanza i giovani con disabilità intellettiva dell’ANFFAS locale, in un circuito virtuoso che ha unito la riqualificazione dell’area allo svolgimento concreto di un’attività lavorativa. È un’attività che non toglie nulla a nessuno, dando, al contrario, una nuova risorsa alla comunità e alle aziende del posto, e dando soprattutto a quei giovani dignità e autonomia. Non tutti, però, sembrano apprezzarla, pensando agli “incidenti” creati da alcuni ignoti. Basterà avere acceso i riflettori su quegli atti, per farli cessare?

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