Ognuno è afasico a modo suo

Così si intitolava uno degli interventi presentati durante la tavola rotonda sul tema “Le necessità e il coinvolgimento del caregiver della persona afasica”, momento centrale dell’11° Congresso Annuale della Federazione AITA (Associazione Italiane Afasici), che ha visto trecento persone con afasia e i loro familiari arrivare a Gabicce Mare (Pesaro-Urbino), per raccontare le loro esperienze e condividere momenti di socializzazione e approfondimento
Congresso Federazione AITA, Gabicce Mare, maggio 2018
Un cospicuo gruppo di partecipanti al Congresso di Gabicce Mare, durante un’escursione a Pesaro, fotografato di fronte a una vera e propria “meraviglia” della città marchigiana, una parete di libri ai Musei Civici di Palazzo Mosca

Hanno vissuto tre giornate decisamente intense, le trecento persone arrivate nelle Marche, per partecipare all’11° Congresso Nazionale della Federazione AITA (Associazione Italiane Afasici), svoltosi a Gabicce Mare (Pesaro-Urbino) e aperto a tutte le persone afasiche e ai loro familiari – anche se non iscritti all’AITA – per raccontare le loro esperienze e condividere momenti di socializzazione e approfondimento.
Dal punto di vista della socializzazione, dunque, teatro, pittura, musica, giochi, escursioni e altre iniziative di intrattenimento proposte dalle varie Delegazioni Regionali dell’AITA; da quello dell’approfondimento un’interessante tavola rotonda, sul tema Le necessità e il coinvolgimento del caregiver della persona afasica, alla quale erano presenti alcuni autorevoli specialisti.
Infatti, dopo l’apertura affidata ad Andrea Biancani dell’AITA Marche (organizzatrice dell’evento), e con la conduzione di Domenico Passafiume, presidente della Federazione, è intervenuta innanzitutto Alessia Quadri, familiare di una persona con afasia, presentando l’intervento intitolato Da badante a coach, un percorso virtuoso.
È stata poi la volta del neurologo Mauro Silvestrini (Non è mai troppo tardi: la prevenzione a posteriori è ancona utile), del neurologo e neuropsicologo Gianfranco Denes (Ognuno è afasico a modo suo: il mio afasico non è uguale al tuo!), della logopedista Cristina Casini (Come è andata oggi?), dello psicologo Umberto Bivona (“È IO?”, il supporto psicologico al caregiver è un modello replicabile?), dell’assistente sociale Maria Rosa Carlesso (Assistenza, aiuti, diritti: a chi chiederli, come chiederli). (S.B.)

Ringraziamo per la collaborazione Davide Crovetti, coordinatore dell’AAT (Associazione Afasici Toscana).

A questo link è disponibile la brochure del Congresso di Gabicce Mare. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: davide@crovetti.com.

L’afasia
Si tratta di una forma di disabilità che subentra in seguito a ictus, emorragia cerebrale o trauma cranico, colpendo la sfera del linguaggio parlato, compreso, letto e scritto, senza però che le lesioni subite alterino l’intelligenza e la sfera emotiva. Spesso le persone che ne sono affette letteralmente “scompaiono” a livello sociale e relazionale.

La Federazione AITA (Associazioni Italiane Afasici)
Non ha scopi di lucro, ed è stata costituita sulla spinta delle sollecitazioni giunte da persone afasiche, da loro familiari e da professionisti (neurologi, psicologi, logopedisti, terapisti della riabilitazione) e volontari impegnati nella cura della persona afasica.
Le componenti locali della Federazione riguardano oggi tredici Regioni del nostro Paese (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto).

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