Dichiarazioni non certo rassicuranti sulla disabilità

«Attorno al nuovo Esecutivo – dichiarano dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – si colgono dichiarazioni non certo rassicuranti». Il riferimento, in particolare, è a un’intervista rilasciata da Alberto Brambilla, tecnico e politico della Lega, probabile Sottosegretario del Governo, o addirittura, secondo alcuni, ai futuri vertici dell’INPS. «In àmbito di assistenza – sottolineano dalla FISH – si torna a parlare di “furbi”, riproponendo ricette rivelatesi fallimentari, tipiche di altre stagioni e incentrate sul pregiudizio, sullo stigma e sulla spesa improduttiva»

Foto in bianco e nero di uomo che riflette«In queste settimane – si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) si va consolidando lo scenario istituzionale e politico del nostro Paese e, giorno dopo giorno, si aggiungono elementi che potrebbero impattare sulle future condizioni di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. I primi segnali si sono rilevati nel cosiddetto “Contratto per il Governo del Cambiamento” che ha aggregato in senso programmatico i partiti che sostengono il nuovo Esecutivo. Su quel documento, nella parte che riguarda la disabilità, la nostra Federazione mantiene varie riserve e, soprattutto, attende chiarezza sui vari passaggi che appaiono incerti o ambigui. Nel frattempo, però, attorno al nuovo Esecutivo si colgono dichiarazioni non certo rassicuranti e, per certi versi, di conferma di politiche e tentativi già visti e contrastati in passato».

La FISH guarda in particolare a un’articolata intervista rilasciata oggi, 4 giugno, a «la Repubblica» [“Addio alla Fornero, bastano 5 miliardi, reddito di cittadinanza con i fondi del Jobs Act”, N.d.R.], da parte di Alberto Brambilla, tecnico e politico di punta della Lega e già sottosegretario al Welfare in due Governi Berlusconi, oltreché, successivamente, presidente del Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale presso il Ministero del Lavoro dal 2008-2012. «Un nome in pole position – viene sottolineato dalla FISH – per qualche Sottosegretariato nel nuovo Esecutivo, se non addirittura, secondo alcuni, al vertice dell’INPS».
«Brambilla – si legge dunque nella nota della FISH – tranquillizza circa la fattibilità della soppressione della Legge Fornero e ridimensiona (di molto, rispetto ad altri analisti) le previsioni di spesa: basterebbero, a sua detta, 5 miliardi. Rimane comunque la sfida di dove recuperarli e, contestualmente, di come garantire la copertura all’altro punto centrale nel “Contratto per il Governo del Cambiamento” e cioè il reddito di cittadinanza. Secondo Brambilla un miliardo e mezzo può essere recuperato con la soppressione dell’Ape Social, cioè quella formula di anticipazione della pensione riservata a pochissime categorie di lavoratori, e in numero già contingentato e con limiti anagrafici, tra i quali quelli che assistono familiari con gravi disabilità o che sono lavoratori con disabilità».

«Ma Brambilla – proseguono dalla FISH – propone anche un’altra ricetta, già sentita in passato, che riguarda l’assistenza: “Andrebbe unificato – dichiara – il corpo medico di INPS e INAIL perché vigili su invalidità e inabilità, togliendo il monitoraggio alle Regioni. Risparmiare il 4%, stanando i furbi, su una spesa da 112 miliardi annui non è fantascienza”. Per inciso i 112 miliardi citati riguardano l’intera spesa pensionistica, mentre il 4% si dovrebbe recuperare solo dalle pensioni di invalidità civile (e sordità e cecità) e anche da quelle di invalidità per lavoro. Per quanto poi concerne la bizzarra unificazione del “corpo medico” di INPS e INAIL, secondo Brambilla, dovrebbe “stanare i furbi”. Ancora per inciso: le Regioni da un pezzo non hanno più alcuna funzione di monitoraggio su quelle provvidenze. La stessa funzione concessoria delle provvidenze assistenziali è di fatto in capo a INPS da alcuni anni».

«Si torna quindi a parlare di “furbi” – commentano dalla FISH -, a riproporre logiche e ricette tipiche di altre stagioni, incentrate sul pregiudizio e lo stigma, sulla spesa improduttiva di tremontiana memoria [riferito all’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti, N.d.R.]. E ricette fallimentari: l’INPS e il Ministero del Lavoro, infatti, hanno sancito in modo definitivo che i 450.000 controlli condotti nel triennio 2013-2015 hanno riportato nelle casse dello Stato solamente 13,6 milioni di euro».

«Ma Brambilla – conclude la nota – mette le mani avanti anche sull’altro intento espresso dal citato Contratto e cioè l’aumento delle pensioni di invalidità. Ancora una volta, infatti, sembra prevalere lo stigma e il condizionale: “Sarebbe altrettanto giusto – ha dichiarato – raddoppiare le pensioni di invalidità. Ma quelle vere”. Nel complesso, dunque, leggendo quell’intervista rimane la netta sensazione che la Lega, riprendendo linguaggi e proposte dei Governi Berlusconi, stia di fatto dettando la linea al neoministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, e a quello della Famiglia e delle Disabilità, Lorenzo Fontana. Da entrambi ci si augura una presa di distanza da questo scenario tutt’altro che positivo». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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