Inclusione lavorativa: questa storia ben dimostra che si può fare!

La videotestimonianza che parla di Haris – giovane con disabilità che svolge un tirocinio lavorativo – e di Antonio – imprenditore che ha compreso come “la disabilità possa essere anche altro” – ha animato una serata a Brugherio (Monza-Brianza), dedicata ai risultati di “TikiTaka – Equiliberi di essere”, progetto avviato in Lombardia dal Distretto di Monza-Desio, che affronta una questione cruciale per le persone con disabilità: la possibilità di realizzare il proprio percorso di vita all’interno della comunità di appartenenza, contribuendo come parte attiva alla costruzione del bene comune

Haris e Antonio Scanferlato

Un’immagine della videotestimonianza presentata a Brugherio, con Haris, giovane con disabilità impegnato in un tirocinio all’interno di un fast food, che parla con il gestore dello stesso, Antonio Scanferlato

Haris è un giovane con disabilità di Brugherio (Monza-Brianza) che da due anni svolge un tirocinio finalizzato all’inclusione sociale all’interno di un fast food gestito da Antonio Scanferlato. appartenente a una nota catena. Questa sua esperienza, documentata in una videotestimonianza, è stata al centro di una serata a Brugherio, tutta dedicata a TikiTaka – Equiliberi di essere, progetto di cui anche il nostro giornale si è già ampiamente occupato, avviato in Lombardia dal Distretto di Monza-Desio e aggiudicatosi tra l’altro la selezione del terzo Bando Welfare in Azione, indetto dalla Fondazione Cariplo.
Si tratta, lo ricordiamo, di un’iniziativa che intende affrontare una questione cruciale per le persone con disabilità, vale a dire la possibilità di realizzare il proprio percorso di vita all’interno della comunità di appartenenza, in rispondenza dei propri desideri, trovando nel territorio di vita non solo un’occasione di inclusione, ma anche la possibilità di esprimere il proprio valore, e dunque di contribuire come parte attiva alla costruzione del bene comune.

«La giornata lavorativa di Haris – spiegano i promotori di TikiTaka – non è speciale, è esattamente uguale a quelle di tanti altri ragazzi, ragazze, giovani e meno giovani, che affrontano con entusiasmo, e a volte naturalmente anche con fiacca, i loro turni all’interno di esercizi commerciali che richiedono velocità, capacità di resistere allo stress e un continuo rapporto con una clientela sempre più esigente. Quello che però rende speciale la quotidianità di Haris e Antonio, e che li ha portati ad essere protagonisti di una videotestimonianza, è il messaggio sotteso alla loro collaborazione lavorativa: la disabilità non è necessariamente un limite o una mancanza e anche un giovane con disabilità può studiare e lavorare, far parte di un sistema economico e lavorativo improntato al business, e questo è importante comunicarlo al mondo imprenditoriale, per dimostrare che impiegare persone con disabilità adeguatamente formate può costituire una preziosa risorsa».
«Il valore aggiunto per la mia impresa – ha dichiarato Antonio Scanferlato, durante l’incontro di Brugherio – è che questa esperienza di tirocinio finalizzato all’inclusione sociale costituisce un “motore equilibratore” delle situazioni che si creano all’interno dei gruppi di lavoro. Haris e le altre persone con disabilità con le quali ho lavorato mettono un entusiasmo nel lavoro che faccio fatica a trovare e che diventa un esempio per il team che si relaziona a tanti clienti tutti i giorni. Il plus di Haris è sicuramente l’accoglienza, il sorriso».

Particolarmente folta la platea presente alla serata, con la presenza, tra gli altri, di circa quaranta imprenditori, e a raccontare la propria esperienza non sono stati solo Haris e Antonio, ma anche altre due ragazze con disabilità, Sara e Federica, impegnate l’una in una nota catena d’abbigliamento, l’altra dipendente di un’azienda tessile, accompagnate dai rispettivi titolari di impresa.
L’introduzione è stata affidata a Giovanni Vergani e Flavio Mattoli, rispettivamente coordinatore di TikiTaka – Equiliberi di Essere e coordinatore del LAB Attività Produttive e Cittadinanza Attiva, programma partito lo scorso anno nei territori dell’Ambito di Monza e contesto, dal quale ha preso il via lo stesso TikiTaka.
In veste di moderatore, Simone Fanti, giornalista di RCS Mediagroup e “firma” anche di «Superando.it», ha coinvolto imprenditori e dipendenti, facendo emergere il loro più sincero punto di vista e arrivando a dare una risposta univoca a tante domande relative alla scelta di coinvolgere all’interno del proprio gruppo di lavoro un giovane o una giovane con disabilità o, dall’altra parte, alle motivazioni che hanno spinto Haris, Sara e Federica ad intraprendere un percorso lavorativo sotto certi versi anche faticoso e molto impegnativo. Domande che hanno avuto un’unica risposta: «Perché no?».

«Con le sue attività all’interno dei diversi Comuni dell’Ambito di Monza e Desio – sottolineano ancora da TikiTaka – il nostro progetto si confronta quotidianamente con storie di tirocini e assunzioni continuative: una prova concreta che tanti imprenditori hanno compreso il concetto che “la disabilità è anche altro”. Con la videotestimonianza realizzata in questi mesi, l’obiettivo è quello di far comprendere a tutti che la strada verso l’inclusione dei lavoratori con disabilità è possibile, soprattutto dal momento che all’interno di diverse Associazioni, Cooperative Sociali e Famiglie vi sono tante persone con disabilità volonterose di fare la loro parte e di iniziare a intraprendere percorsi di formazione strutturati o temporanei, al fine di accrescere le loro competenze». (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile la videotestimonianza di Haris e Antonio. Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Tramite (Gloria Pulici), g.pulici@tramite.it.

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