«Qual è la differenza / di uno spettacolo di sostanza: / stupire, divertire, far pensare. / Dentro ognuno di noi / cresce e si coltiva un Re / lo raccontano strane fate, / buffi gesti e grandi sorrisi. / Eppure c’è quella “differenza”, / raccontata da chi, oltre all’acqua, / ha visto privatizzare l’esistenza. / Muri alti, grigi volti e labbra senza riso / Corone senza luce di re deposti. / Ora basta musi, si depongano le corone, / e che tutti siano re / cioè io penso a te e tu pensi a me / e noi tutti a tutti noi!»: sono brani tratti da Tutti i Re che ho in me, spettacolo presentato il 6 luglio scorso dalla Compagnia dell’Associazione Nuove Frontiere, in Piazza Rossellini a Ladispoli (Roma) [se ne legga la presentazione nel nostro giornale, N.d.R.].
La piazza gremita, gli applausi e le facce sorridenti dei nostri ragazzi sono la miglior gratificazione che potevamo ottenere, dopo tutte le amarezze che nel quotidiano dobbiamo affrontare. I nostri figli, motivo che ci obbliga a non mollare, a battere i piedi e a sorridere con coraggio, ci sono stati di esempio, adattandosi con stupefacente soddisfazione ai cambiamenti repentini di questi ultimi tempi.
Bisogna ammettere che siamo state fortunate a incontrare delle donne coraggiose, che hanno abbracciato la nostra causa e hanno messo al servizio dei nostri figli le loro competenze, il loro amore, il loro tempo.
Prima fra tutte, l’amica, stimatissima artista, che ha al suo attivo un curriculum di premi di tutto rispetto, Nadia Cesarini. Dobbiamo a lei e alle meravigliose operatrici Antonella Pintozzi e Marina Cuccu, l’armonizzazione fra i laboratori di espressione artistica e di teatro, che hanno portato alla creazione della scenografia dello spettacolo, dei costumi e, soprattutto, dei bellissimi cesti, fatti interamente di carta, frutto di un lavoro di manualità fine, che ha visto coinvolti tutti i ragazzi, tra cui mio figlio Dario, nei simpatici pomeriggi al Parco degli Angeli, che sembra tornato ad essere un posto accogliente, dove un sorriso c’è sempre per chi viene, salutando in pace.
Poi è doveroso tributare onore e affetto alla regista e sceneggiatrice Silvia Degrandi che con la collaborazione di Giorgia Visani, attrice e sceneggiatrice, hanno realizzato un laboratorio teatrale, dove i ragazzi sono stati stimolati a creare la sceneggiatura.
Ne è uscito fuori uno spettacolo nel quale non si parla di disabilità, ma semmai di diversità, di ambiente, di rispetto dei diritti umani, di solidarietà, di pace.
I nostri ragazzi hanno piacevolmente stupito per l’attenzione alla realtà che li circonda, su temi quali il diritto all’acqua pubblica, ai servizi efficienti, al rispetto dell’ambiente e alla qualità dell’aria. Lo hanno espresso con il corpo, con i loro ragionamenti non sempre coerenti, ma hanno dato prova di essere cittadini partecipi e attenti.
Ringraziamo gli sponsor che ci hanno sostenuto, lo Studio 111 e il sempre mitico Giorgio Paoni per il supporto fonico e luci. Ringraziamo soprattutto il generoso pubblico di Ladispoli e non solo, che con i suoi applausi commossi, ma anche divertiti, ha saputo galvanizzare le ragazze e i ragazzi della Compagnia, che hanno dato il meglio di loro stessi.
La nostra Associazione vuole tornare a essere una presenza critica e costruttiva sul territorio di Ladispoli e Cerveteri e sta tessendo reti con le Associazioni di più alto livello, per dare un progetto di vita serio ai ragazzi con disabilità.
Lascio i Lettori con i versi di una poesia, il cui titolo dovremmo imprimere nella nostra mente, troppo spesso superba ed egoista: Uno è nessuno: «Uno è Re, / se ci siamo io e te / Se consumi ambiente e ossigeno / Ti rimane poco da mangiare. / Se ti piace comandare, / resti solo e di tristezza puoi morire. / Il messaggio è solo UNO, / il mio re è come te / uno è sempre un nessuno / di fronte a TUTTI I RE CHE HO IN ME».
*Nata nel 1993 nel territorio romano che gravita attorno a Ladispoli e Cerveteri, per cura di un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità intellettiva, l’Associazione Nuove Frontiere ha sviluppato tra le proprie varie attività anche quella teatrale, dando vita a una vera e propria compagnia, costituita dai propri Soci con e senza disabilità.