Il mio corpo, la mia autonomia, il mio sport

Ovvero “My Body, My Autonomy, My Sport!” o anche “Campo Estivo B.A.S.”, iniziativa promossa dall’IRIFOR dell'Emilia Romagna (l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’UICI), in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, che nei prossimi giorni coinvolgerà a Marina di Ravenna venti bambini e ragazzi ciechi o ipovedenti, tra gli 8 e i 16 anni, anche con pluripatologie, in un intenso percorso formativo, di sviluppo dell’autonomia e di conoscenza del proprio corpo, attraverso la condivisione, il divertimento, il gioco e lo sport
Campo estivo IRIFOR in Umbria, 2015
Un’immagine di repertorio riguardante un campo estivo per bambini e bambine con disabilità visiva, organizzato qualche anno fa in Umbria dall’IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’UICI)

Scoprire una nuova autonomia e una conoscenza più approfondita del proprio corpo in rapporto con se stessi e con gli altri, vivendo un’esperienza di crescita formativa e sociale all’insegna del divertimento del relax, a contatto con la natura e con nuovi amici, oltreché sperimentando varie attività sportive, didattiche e ludiche, dai laboratori creativi all’orientamento e mobilità, dalla musica al ballo: sarà tutto questo, da domani, 14 luglio, fino al 23 del mese, presso il Camping Villaggio del Sole di Marina di Ravenna, il campo estivo B.A.S. – My Body, My autonomy, My sport!, organizzato dal Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna dell’IRIFOR (l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’UICI-Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna.

La vacanza educativa e riabilitativa si rivolgerà esattamente a venti ragazzi ciechi o ipovedenti, anche con pluripatologie, tra gli 8 e i 16 anni e «l’obiettivo – come spiegano i promotori – sarà quello di sviluppare nei giovani competenze relazionali e pratiche, già presenti o da scoprire, partendo proprio da molteplici attività e da esperienze di vita quotidiana da applicare in contesti stimolanti, in modo tale da accrescere la propria autostima. Ci saranno quindi momenti pensati per l’apprendimento formale, con laboratori interattivi, al fine di acquisire competenze specifiche e strategie, alternati ad altri non formali, che potranno essere individuali o di gruppo. Durante i dieci giorni a Marina di Ravenna, i partecipanti verranno quindi coinvolti in percorsi atti a favorire l’ascolto e la conoscenza del corpo, per migliorare il contatto e la padronanza di sé, anche in relazione con gli altri. A tal proposito grande attenzione sarà dedicata al corpo e, in parallelo, verrà condotto da un professionista un sensibile lavoro psicologico, con il laboratorio denominato Te lo dico con il corpo».

«La fase dell’adolescenza – proseguono dall’IRIFOR dell’Emilia Romagna – sarà fra i temi centrali che verranno affrontati durante gli incontri, incoraggiando riflessioni e una presa di coscienza della dimensione affettiva, oltre a consolidare la costruzione dello schema corporeo e della fisicità con attività motorie e sportive. Il gioco e le attività sportive-agonistiche, infatti, sono ideali per far nascere situazioni sociali inclusive, grazie momenti di gara e svago, fondamentali per creare un solido gruppo e far crescere la cooperazione tra i partecipanti».
A tal proposito, le discipline proposte saranno lo judo, il baseball, il nordic walking (“camminata nordica”), il tennis, il tandem, il nuoto, la canoa, la vela e lo showdown (tennis tavolo per persone con disabilità visiva), coinvolgendo le relative Federazioni e i professionisti del territorio.
I ragazzi partecipanti al campo, inoltre, progetteranno dei tutorial per presentare ai compagni gli sport praticati durante la vacanza, rapportandosi così fra loro e condividendo l’esperienza fatta, dando consigli e incoraggiando a scoprire tutte le possibilità che lo sport porta con sé, dal benessere alla gratificazione.

«Per tutti i ragazzi – concludono dall’IRIFOR – sarà una vacanza vissuta lontano da casa, che costituirà una preziosa occasione di crescita, permettendo di assaporare un senso di libertà e di misurarsi con situazioni nuove in un confronto costante con i coetanei, che svolgono un ruolo fondamentale, oltre a quello degli adulti responsabili del campo. I partecipanti potranno così potenziare diverse abilità legate all’autonomia personale, dall’organizzazione dei propri spazi in camera allo stare a tavola, sviluppando una corretta postura nelle varie situazioni, oltre a potenziare l’uso degli altri sensi. Un intenso percorso formativo, insomma, sviluppato attraverso la condivisione, il divertimento e la collaborazione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Marzia Mecozzi (Audio Tre), m.mecozzi@audiotre.com.

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