Il nostro progetto di attività assistite, denominato Per le stalle alle stelle naturalmente tra gli asini, è cominciato nel mese di ottobre dello scorso anno [se ne legga un’ampia presentazione anche nel nostro giornale, N.d.R.] e si è concluso con il sole di metà luglio.
L’intento era quello di favorire il miglioramento della qualità della vita per ben dodici piccoli con disturbo di spettro autistico dell’Area Valdera (Pisa) e per i loro genitori, un gruppo selezionato e monitorizzato per esiti e benefìci dal Servizio Infanzia Adolescenza dell’ASL Toscana Nord Ovest di Fornacette di Calcinaia, con il sostegno della Società della Salute, grazie al bando per la Coesione Sociale della Regione Toscana (anno 2017).
Le finalità erano principalmente: la riduzione dello stato di isolamento e delle problematiche comportamentali orientate alle sviluppo delle autonomie personali; la promozione delle attività che favorissero il recupero di abilità sensoriali, offrendo stimoli per attività replicabili in famiglia. Il tutto in un contesto naturale inusuale fatto di attrattive, difficoltà e conoscenza tra “io e l’altro”, quando l’altro è un animale pacifico e collaborativo come un asino.
In realtà le emozioni vissute tra gli asini fanno da ponte e da guida alle relazioni, sentendo il cuore degli altri. Con la loro presenza, gli asinelli Gioconda e Luce, Libero, Linda e Celeste hanno dato la possibilità di tessere una trama, una relazione, e pian piano i bimbi si sono scoperti capaci di controllarsi, di rivalutarsi, di manifestare l’apprezzamento di riappacificarsi con il mondo esteriore.
L’accettazione della vicinanza e del contatto fisico, la comunicazione verbale in relazione agli aspetti non verbali, il sostenere e incrementare l’attività condivisa, l’incentivare lo scambio affettivo, l’empatia, la compassione, sono nati così, tra esplorazioni e scoperte, su un percorso ideato per loro, con loro.
Niente è a caso. Gli asini facilitano il contagio emozionale attraverso la creazione di circostanze ed eventi particolari che rompono la routine e permettono ai bambini di vivere situazioni nuove. Gli asini sono in grado di esercitare un forte appeal sui bimbi, riuscendo ad indurre, motivare, rendere piacevoli o divertenti comportamenti altrimenti difficili da far compiere.
Gli asini sono stati una chiave d’accesso per interpretare meglio le situazioni che i bambini si sono trovati a vivere a partire dal proprio vissuto, esprimendosi senza riserve, valorizzando le loro competenze e attitudini e facilitando l’espressione, perché si sono create situazioni in cui essi non si sono sentiti inquisiti o giudicati.
Per dare gusto ai laboratori, ad ogni incontro si è trattato di rendere l’esperienza unica e irripetibile, con la natura quale fonte di ispirazione. I laboratori sensoriali per gli allestimenti nel bosco si sono rivelati infatti autogratificanti, rasserenanti, coinvolgenti. E la sorpresa di trovare un nuovo laboratorio ad ogni incontro ha reso piacevole l’attesa di quello successivo.
Per noi è stato fondamentale accogliere il limite, l’irrequietezza, l’apparente opposizione, con i bambini liberi da giudizi e imposizioni, che di attività in attività hanno messo sotto i riflettori le loro potenzialità.
Per i genitori, invece, si è trattato di assumersi la responsabilità di partecipare attivamente in tutte le fasi.
La fiducia e il coraggio dei bambini sono stati alimentati calibrando le richieste; nel bosco si può chiarire ciò che è veramente importante, chiudere un ciclo, intravedere un’evoluzione. Insieme si può attingere a una forza vibrante che ci dà la volontà di diventare “co-creatori” del servizio; la coerenza del gruppo di bambini, genitori, asini, educatori, per chi ci ha creduto fino alla fine dei trenta incontri, ha portato esiti e benefìci rilevanti e forse inaspettati.
Tutto può cambiare, in virtù delle capacità nuove che rinforzeranno il loro cammino evolutivo. Grazie alla mediazione degli asini, la calma sostituisce l’ìperattività. La curiosità, la voglia di conoscere, di provarsi nell’ambiente naturale distolgono da stereotipie resistenti. Dalle esperienze sensoriali deriva l’arricchimento e la capacità di verbalizzare e dichiararsi, con la libertà di esprimere sentimenti ed emozioni.
La preziosa presenza volontaria delle socie con una formazione specifica si è incrementata con l’arrivo di Gabriele F. e Francesco B., che hanno partecipato ai progetti degli anni precedenti. I due ragazzi, ormai adulti, hanno rafforzato il loro ruolo di “guide carismatiche nel bosco” e di “esperti conducenti di asini”. Con la loro gioia, hanno attratto, allietato i bambini, i genitori, noi.
Nello scorso mese di aprile – piace segnalare – presso il corso di laurea in Psicologia Clinica e della Salute e Neuropsicologia dell’Università di Firenze, è stata discussa la tesi di laurea intitolata L’evoluzione del legame tra asinelli e bambini identificata attraverso una metodologia osservativa.
E c’è poi la biblioteca Libri in groppa, servizio aggiuntivo offerto ai genitori e ai frequentatori dell’area verde, che sarà accessibile a prescindere dalla cessazione di questo progetto: è un impegno che si prende la nostra Associazione, per mantenere il legame, grazie ai libri, per abbattere muri, per condividere conoscenze.
Ora è il tempo di fare spazio al vuoto creativo, dove nascono le intuizioni, di contattare realtà affini per nuove alleanze. Abbiamo avuto la possibilità di fare un video. Potremmo invitare tutti a un evento divulgativo nel bosco, nel prossimo mese di settembre. E ai bimbi offriremo la possibilità di condividere con la classe di appartenenza una giornata dimostrativa delle abilità conquistate, degli allestimenti creati, delle emozioni vissute. Con l’entusiasmo dei piccoli.